Allarme uranio in Belgio 9 soldati malati di cancro
In Italia si insedia la commissione sulla "sindrome dei Balcani"
http://www.repubblica.it/quotidiano/repubblica/20001229/esteri/16noti.html

 BRUXELLES - L'allarme per la "sindrome dei Balcani" si diffonde anche in Belgio: nove dei 12.000 uomini che tra il 1992 e il 1999 erano impegnati in missione di pace nell'ex Jugoslavia sono stati colpiti dal cancro e cinque di loro sono già morti.

 La vicenda è stata messa in risalto dal quotidiano Het Laste Nieuws, ma secondo il ministro della Difesa belga Andrè Flahaut "fino ad oggi non è stato provato nessun legame tra le missioni dei militari e il loro successivo stato di salute". Il ministero "esclude" che possa esserci un nesso tra la malattia dei militari belgi e l'uso di proiettili all'uranio impoverito: "Nelle zone in cui hanno operato i nostri soldati - sostiene il portavoce del ministero - non venivano utilizzati".

 In Italia il ministro della Difesa Sergio Mattarella ha insediato la commissione di studio incaricata di "accertare tutti gli aspetti medico-scientifici dei casi di patologie emersi recentemente tra i militari italiani, con particolare riferimento a quelli che hanno operato nei Balcani". La commissione, che è presieduta dal professor Franco Mandelli, ha già tenuto la sua prima riunione.

 La necessità di far chiarezza, dopo la morte di tre militari italiani per leucemia, è stata sottolineata anche dal presidente del Consiglio. "Nella vicenda dell'uranio impoverito - ha detto Giuliano Amato - ci sono cose che devono essere chiarite, evitando però di fare allarmismo. Degli 11 soldati malati di leucemia di cui si è parlato in questi giorni solo cinque erano andati in Bosnia". Anche Lisbona ha deciso di intervenire con un'inchiesta ufficiale dopo la morte di un giovane militare portoghese, mentre Madrid ha negato che ci sia un legame tra le missioni di pace nei Balcani e il decesso di un suo militare.