24 dicembre 2000
La Repubblica
Pagina 12
Anche in Spagna è allarme per 32mila reduci del Kosovo
Ordinati controlli medici dopo una misteriosa morte
http://www.repubblica.it/quotidiano/repubblica/20001224/esteri/12spag.html
dal nostro corrispondente CARLOS ELORDI

MADRID - Saranno sottoposti a test medici i 32mila soldati spagnoli che sono stati inviati in Kosovo. Lo ha annunciato ieri il governo anche se ufficialmente non c'è ancora nessuna vittima spagnola dell'uranio impoverito. "Il soldato che è morto di leucemia non era mai stato in Kosovo, ma unicamente in Macedonia", ha dichiarato il portavoce dell'ispettorato sanitario dell'esercito.

Il timore cresce comunque fra i militari, e la vicenda suscita polemica nell'opinione pubblica a seguito delle notizie provenienti dall'Italia che in Spagna hanno avuto un enorme impatto. "Esami medici sono stati già realizzati su 5mila uomini e donne" ha dichiarato il portavoce dell' esercito. "E nessuna anomalia radiologica è stata riscontrata su nessuno di loro", ha aggiunto il colonello Villalonga. A proposito del soldato Antonio Gonzalez, che lo scorso ottobre è morto di leucemia a Saragozza, il portavoce è stato categorico: "Gonzalez non è mai stato in Kosovo, ma invece a Skopije, in Macedonia, da marzo a luglio di questo stesso anno. E poi la sua leucemia non è derivata da una contaminazione radiologica".

Tuttavia Villalonga non ha fatto alcun riferimento a un'altro soldato proveniente dal Kosovo a cui sarebbe stata diagnosticata una leucemia.

Comunque sia, l'argomento ufficiale secondo cui le radiazioni non avrebbero potuto colpire le truppe spagnole destinate nella provincia jugoslava perché erano state sempre molto lontane dai punti in cui sono scoppiati proiettili contenenti uranio impoverito non ha proprio soddisfatto gli specialisti. Anche perché non si sa fin dove può essere arrivato l'effetto contaminante.

La polemica è ancora all'inizio: in Spagna del rischio uranio si parla pubblicamente solo negli ultimi giorni, a seguito delle notizie arrivate dall'Italia. Ma il fatto stesso che l'esercito abbia confermato che ben 5mila soldati sono stati già sottoposti a controlli medici dovrebbe confermare che i capi militari siano seriamente preoccupati già da mesi, anche se hanno saputo mantenere una ferrea discrezione di fronte all'opinione pubblica. Tuttavia diversi media spagnoli confermano che fra i soldati che sono stati in Kosovo e fra le loro famiglie esiste un clima di vera e propria psicosi. D'altro canto i giornali spagnoli informano che lo Stato Maggiore dell'Esercito portoghese ha deciso ieri di avviare un'inchiesta sull'impatto dei bombardamenti nella salute dei soldati portoghesi destinati in Kosovo. Ma la prima vittima portoghese dell'uranio impoverito si sarebbe verificata ben nove mesi fa. Infatti, il soldato Hugo Paulino, che nel Kosovo era stato nel '99, è morto in marzo di quest'anno, a seguito di un processo di insufficienze renali, vomiti, nevralgie e febbre che il direttore dell'istituto portoghese di oncologia ha considerato "sintomi tipici di esposizioni prolungate a dosi molto alte di radiazioni".