19 dicembre
La Padania
Mattarella continua a smentire che l’uranio impoverito usato nei Balcani sia pericoloso
Il Carroccio solo contro l’U-238
Ballaman è furioso: «La Difesa pratica una vergognosa omertà»
http://www.lapadania.com/2000/dicembre/19/19122000p19a1.htm
di Pier Luigi Pellegrin

Sul “caso” uranio impoverito l’impagabile (o diabolico?) Sergio Mattarella persevera, continuando nella politica della smentita quotidiana. «Non c’è stata alcuna sottovalutazione del possibile rischio uranio - ha affermato il ministro della Difesa durante il consueto scambio di auguri di fine anno con i giornalisti - abbiamo fatto fin dall’inizio accertamenti e tutti gli esami escludono motivi di preoccupazione». Mattarella, infine, ha invitato a fornire i nomi delle persone coinvolte, e non solo i numeri, perché se i fatti denunciati fossero veri si tratterebbe di una cosa grave, mentre se così non fosse, non si deve creare allarme tra i militari e le loro famiglie. Strano, questo ministro, che prima smentisce categoricamente e poi invita a fare i nomi. Una stranezza che Edouard Ballaman definisce in altro modo. «Qui ci troviamo di fronte a un messaggio mafioso bell’e buono - commenta - non ho dubbi che si tratti di un atto involontario, magari influenzato dalle origini palermitane di Mattarella, ma certamente, così parlando, il ministro della Difesa ci ha implicitamente invitati a stare zitti, a non invadere il suo campo, quasi che l’U-238 sia “cosa sua”. Inutile aggiungere che noi della Lega Nord andremo in direzione opposta, occupandoci di questo caso fino a quando questo muro di gomma non sarà finalmente abbattuto. Anzi, invito tutti coloro che ne sapessero qualcosa (in primis i militari) a contattarmi personalmente a Montecitorio, oppure nella sede della Lega Nord di Pordenone». Nelle sue affermazioni Mattarella parla di interventi tempestivi, una cosa che manda Ballaman su tutte le furie.

«Ma come si fa a dire una cosa simile - esclama il parlamentare del Carroccio - se ci sono documentazioni che dimostrano che gli statunitensi avevano avvisato i loro militari sulla pericolosità dell’U-238 già nel 1993. E Mattarella non può ignorare che i primi provvedimenti italiani sono stati adottati il 22 novembre del 1999. La verità è che finora si è voluto frammentare le notizie per fare in modo che non si creasse un fronte comune. Sperando, magari, che quei poveretti che si sono malati di leucemia dessero la colpa al destino e non alle gravissime inadempienze dell’esercito italiano». L’U-238, però, potrebbe essere pericoloso anche per i civili. In questi giorni Ballaman ha ricevuto la conferma che l’uranio impoverito è stato adoperato anche in suolo italiano. «Oramai è certo - conferma l’esponente del Carroccio - che alla fine degli anni ’80 ed agli inizi dei ’90, prima della guerra del Golfo, gli A-10 della Nato hanno sganciato proiettili all’U-238 nel poligono friulano di Dandolo, nei pressi di Maniago, ed in altri due poligoni sardi. Questo fatto getta nuova luce anche sul caso di Giuseppe Pintus, il bersagliere di stanza nel poligono di Capo Teulada, morto anche lui di leucemia nonostante non fosse mai stato nei Balcani». Anche l’Osservatorio Etico Ambientale si è occupato dell’uranio impoverito presente nei poligoni militari. «In base a quanto rivelato da Ballaman - commenta il segretario di Oea, Roberto De Bortoli - si potrebbe spiegare, diversamente da quanto fatto sinora, la preoccupante presenza del Radon nelle zone pordenonesi. Questo gas (che causa l’aumento della radioattività ambientale), infatti, è anche un “sottoprodotto” dell’uranio impoverito. Bisognerà, quindi, che l’Anpa (l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) effettui tutti i controlli necessari intorno alla base  di Aviano, rendendone pubblici gli esiti».