Scoperta gigantesca eco-truffa
http://www.lapadania.com/2000/settembre/26/26092000p15a5.htm

 Trentadue indagati in tutta Italia, fra Lombardia e Campania, per falso in atto pubblico, truffa e violazione delle norme sullo smaltimento dei rifiuti. Capannoni e discariche abusive sequestrate in Lombardia, Puglia, Emilia Romagna, Piemonte e Toscana. È il bilancio sommario della lunga inchiesta condotta dalla procura di milano su una eco-truffa miliardaria in cui sono implicati anche alcuni soggetti legati alle organizzazioni criminali campane dedite al business dei rifiuti, le cosiddette ecomafie. I rifiuti industriali, in base alla legge, devono essere smaltiti inviandoli alle aziende autorizzate che procedono con le metodologie previste per garantire la sicurezza. Ovviamente tutto questo ha un costo, elevato. Secondo la procura di milano invece, le persone indagate sistemavano i rifiuti in capannoni (tutti sequestrati), dove non si provvedeva ad alcuno smaltimento, né riutilizzo. Il primo dei capannoni sequestrati, nel comune di Bernate Ticino, conteneva 20mila tonnellate di rifiuti vari (dai fanghi di cartiera, agli imballaggi di gomma alle polveri dei camini di fonderia). La maggior parte restava semplicemente stoccata lì. Duemila tonnellate avevano preso la strada di Napoli e Caserta, dove i rifiuti venivano smaltiti abusivamente falsificando i documenti o rivenduti a soggetti definiti «già noti alle procure locali come criminali del rifiuto». La truffa, secondo l’accusa, avrebbe fruttato una cifra vicina ai tre miliardi. Fra i 32 indagati - l’inchiesta è stata chiusa e gli atti depositati nelle scorse settimane - figura anche l’ex consigliere regionale lombardo, dei Verdi, Roberto Arzuf.