L'Accademia Reale di Svezia all'indice per corruzione
http://www.lapadania.com/2000/ottobre/03/03102000p12a2.htm

 Accuse, sospetti, corruzione: una bufera si è abbattuta sull'Accademia Reale di Svezia, che assegna ogni anno i prestigiosi premi Nobel, alla vigilia della proclamazione dei vincitori del 2000 (si comincia il 9 ottobre con la Medicina per chiudere il 13 con la Pace). Una campagna giornalistica, condotta sui principali quotidiani svedesi ha messo in luce diverse forme di illeciti di cui i 15 accademici eletti a vita si sarebbero resi colpevoli, approfittando dell’“intoccabilità” da sempre riservata al massimo consenso culturale del Paese.

 Appartamenti nel centro di Stoccolma acquistati dall’Accademia di Svezia con i fondi dell’Accademia stessa senza pagare una lira di tasse e ceduti poi a figli e parenti degli accademici. Premi e borse di studio per centinaia di milioni di lire dall’Accademia agli stessi membri. Viaggi in Paesi esotici e lunghi soggiorni negli alberghi più lussuosi per accademici e consorti con la scusa di andare a conoscere le culture e le letterature di nazioni candidabili al Nobel. Sono questi gli aspetti più inquietanti sollevati dall’inchiesta giornalistica svedese, che fa trapelare anche intrallazzi da parte di vari Paesi stranieri interessati a investire grosse cifre pur di vedere un proprio candidato aggiudicarsi il Nobel.

 Insomma, tra esenzioni fiscali, astute vendite immobiliari esentasse, contributi statali e donazioni private, l’Accademia avrebbe messo insieme un patrimonio valutabile in circa 220 miliardi di lire. Il responsabile ultimo di queste operazioni è il segretario permanente dell’Accademia, il critico Horace Engdahl, che non respinge nessuna delle accuse rivolte all’Accademia trincerandosi dietro l’intoccabilità dell’istituzione che rappresenta.  A far vacillare ulteriormente l’immagine del Nobel sono giunte ancora fresche di stampa le memorie dello scrittore e critico Lars Gyllensten, 79 anni, che dal 1966 al 1989, è stato segretario permanente dell’Accademia Reale di Stoccolma. Si dimise per protesta proprio contro intrallazzi e imbrogli, ma finora aveva sempre mantenuto la consegna del silenzio per “amor di patria”. Adesso ha deciso di vuotare il sacco, facendo uscire un fiume di veleni le cui conseguenze appaiono difficilmente prevedibili. Nel volume uscito all’inizio di settembre, intitolato “Ricordi, solo ricordi”, Gyllensten non risparmia nessuno degli accademici. Chi è bollato come incompetente, chi come dilettante, chi viene definito arrivista, chi leccapiedi. Il tutto condito da una serie di episodi inediti che finora nessuno degli interessati ha smentito.