Ostillio: non siamo stati tra i primi a scegliere (La Nazione, 17 dicembre)

Mattarella, prima ammissione
http://lanazione.monrif.net/chan/2/5:1614364:/2000/12/17

MODENA — «Non c'è alcun motivo di allarme». Così il ministro della Difesa, Sergio Mattarella (nella foto) ha risposto a Modena ai cronisti che l'hanno interpellato sulle polemiche riguardo a possibili effetti negativi sulla salute dei reduci del Kosovo, provocati dall'impiego di materiale radioattivo.

«Le Forze Armate non hanno mai sottovalutato nulla — ha detto —. Appena arrivati nei Balcani tempestivamente si sono date istruzioni per cautela, si sono fatte verifiche, se ne continuano a fare, da parte di equipe non solo italiane ma internazionali, in ambito Onu». Queste verifiche, secondo il ministro, «consentono di dire che non vi è motivo di allarme, che non vi è collegamento tra l'uso di uranio impoverito che c'è stato in Kosovo e in qualche località della Bosnia, con gli allarmi di cui si parla. Si continuano a fare verifiche e si continuerà a essere vigili per evitare di sottovalutare qualunque cosa. Ma non vi sono motivi di allarme».

Con una lettera al ministro, il sottosegretario alla Difesa, Massimo Ostillio, ha prospettato l'opportunità della riapertura dell'ufficio, che esisteva fino al '95, per la gestione dei rapporti con le famiglie di vittime di incidenti durante la vita militare. Ostillio ha anche aggiunto, a proposito del Kosovo e della zona in cui è concentrata la maggior parte di proiettili all'uranio: «So che non siamo stati tra i primi a scegliere e cercherò di capire le modalità con le quali si è giunti alla scelta di questa area e se davvero questa comporti i rischi che qualcuno paventa».