Washington riconosce che in 600 mila furono perseguitati nella guerra mondiale
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
WASHINGTON - Non ci sarà alcun risarcimento per i 600 mila italo-americani e italiani internati, evacuati, o discriminati negli Stati Uniti durante la Seconda guerra mondiale. A differenza dei giapponesi, che due anni fa ricevettero 20 mila dollari a testa (allora 35 milioni di lire) e a cui verrà eretto un monumento a Washington, non riscuoteranno i danni e non avranno un loro Memoriale. Il ministero della Giustizia, però, pubblicherà un dettagliato rapporto sulle «ingiustizie» da essi sofferte in America, e il presidente firmerà una «solenne dichiarazione d'ammenda»: la Untold story , la storia mai narrata, verrà resa pubblica tramite conferenze, documentari tv e seminari. «Una riparazione soltanto morale - ha commentato l'ex capo di gabinetto di Clinton, Leon Panetta - che però servirà dopo 60 anni a ristabilire la verità e riabilitare appieno la nostra etnia».
L'obbligo al ministero e al presidente di fare il «mea culpa» e impedire che si ripeta una vicenda del genere viene dalla «Legge sulla violazione delle libertà civili degli italo-americani» approvata ieri alla unanimità dal Congresso. Varato nel luglio del 1998 dal deputato repubblicano Rick Lazio, il rivale di Hillary Clinton nella elezione al seggio di New York al Senato, il progetto concede a entrambi un anno di tempo per realizzare i provvedimenti prescritti.
Non è escluso che influisca sul duello tra Lazio e la First Lady : gli italo-americani formano uno dei maggiori blocchi di voti di New York, come gli ebrei, e potrebbero schierarsi con il deputato repubblicano. «E' una vittoria per gli italiani d'America, tardiva ma cruciale», ha dichiarato Lazio. Al dibattito, Lazio chiamò a testimoniare Dominick di Maggio, il fratello del defunto campione di baseball Joe di Maggio, marito dell'attrice Marilyn Monroe. «Alla nostra famiglia - raccontò Dominick, che dieci giorni fa a Boston è stato sottoposto a un intervento chirurgico al cuore - fu confiscato il peschereccio che ne assicurava il sostentamento. Se mio fratello, un idolo nazionale, non fosse intervenuto, saremmo finiti in un campo di concentramento».
Dalla lettura della legge, emerge un quadro desolante della persecuzione degli italo-americani nella seconda guerra mondiale.
«Oltre 600 mila di loro furono bollati come "nemici stranieri", schedati e sottoposti a coprifuoco», dice il testo della legge. «Quelli della California e degli Stati vicini vennero evacuati, migliaia vennero arrestati o internati». Il testo votato dal Congresso sottolinea che ciò malgrado «centinaia di migliaia di italo-americani combatterono valorosamente e migliaia sacrificarono la loro vita per gli Stati Uniti». L'impatto sulla comunità italiana, «a quei tempi la più numerosa d'America, oggi la quinta con 15 milioni di persone», fu devastante: «Se ne avverte l'effetto ancora adesso - conclude la legge - perché i fatti vennero tenuti nascosti per mezzo secolo».
Il ministero della Giustizia dovrà adottare le seguenti misure: completare entro l'ottobre 2001 un rapporto con i nomi di tutti i perseguitati; includervi la relativa documentazione dell'Fbi, la polizia federale; ed elencare i soprusi, compresi i licenziamenti in massa, commessi dalle autorità. Su ordine del presidente, inoltre, l'amministrazione dovrà finanziare tutte le iniziative intese a «divulgare la verità», tra cui la formazione di un comitato di storici e di esperti per la pubblicazione di una serie di volumi. Il presidente stesso dovrà «riconoscere formalmente che questi eventi costituirono una fondamentale violazione dei diritti umani». La legge prevede anche il totale risarcimento delle spese sostenute dai vari gruppi italo-americani per la mostra itinerante denominata «Una storia segreta», le fotografie e le testimonianze delle vittime che mobilitarono Rick Lazio, un'altra cinquantina di parlamentari e la pubblica opinione.
Secondo Tony La Piana, il direttore di una delle associazioni degli italiani d'America che più si sono battute per la legge, sarà guerra sulla documentazione dell'Fbi e su quella del Pentagono (a cui il testo non fa riferimento) che in parte rimangono riservate. Mentre i campi di concentramento vennero chiusi nel 1943 quando l'Italia si alleò agli Stati uniti, la persecuzione, incominciata il primo settembre del 1939, continuò fino al 31 dicembre del 1945.
L'Associazione nazionale italo-americana, che terrà il suo banchetto annuale il 28 prossimo per premiare eminenti personalità d'Italia e d'America, ha promesso che farà venire tutto alla luce, e che «nulla resterà sepolto».
Ennio
Caretto