Il Nuovo, 24 gennaio 2001
Una polemica che dura da 40 anni
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Dietro le denunce che hanno portato la Procura di Latina a verificare lo stato delle radiazioni delle due centrali nucleari c'è Marcantonio Tibaldi, 85 anni, ambientalista e storico antinuclearista.
Giuseppe Marino

 ROMA-Una polemica infinita, lunga oltre quarant'anni. Da tanto dura l'attività di "guastatore anti-nucleare" di Marcantonio Tibaldi. Di fronte all'ennesima denuncia dell'anziano ambientalista, che oggi ha 85 anni, la Procura di Latina ha deciso di verificare se è  reale lo spettro dell'inquinamento provocato dalle due centrali nucleari, sulle quattro italiane, ospitate dalla provincia di Latina. Sarà un studio commissionato ad un istituto di ricerca universitario a determinare se la presenza delle centrali abbia contaminato l'aria e l'acqua delle zone di Borgo Sabotino, sul litorale tra Latina e Nettuno, e del Garigliano, il  fiume che segna il confine tra Lazio e Campania. Inoltre bisognerà accertare se i dati forniti da Tibaldi su un aumento di tumori nella zona siano fondati e addebitabili alla presenza dei due impianti dismessi.

 Nella sua lunga militanza ambientalista Tibaldi ha fatto davvero di tutto e dall'Enea all'Anpa, l'agenzia per l'ambiente,  chiunque si sia occupato di nucleare in Italia lo conosce o ha sentito parlare di lui.

 "Un militante generoso -  dice di lui Massimo Scalia, fisico e presidente della commissione parlamentare per il controllo del ciclo dei rifiuti - ma le  sue ipotesi allarmistiche non appaiono fondate. I problemi esistono e sul nucleare è bene essere precisi. La vera emergenza in Italia è trovare un sito in cui smaltire le scorie radioattive". Venti anni fa, durante i momenti più vivaci della sua lotta contro la centrale del Garigliano, Tibaldi pubblicò un libro che riportava per filo e per segno uno studio di tre scienziati dell'Enea secondo cui i fondali del Golfo di Gaeta, vicino alla foce del Garigliano, erano presenti  radionuclidi, particelle radioattive, su una vasta area. Inoltre l'ambientalista raccolse foto di animali deformi nati nei dintorni dell'impianto dell'Enel. Tibaldi arrivò a stampare un volantino in cui si parlava di rischio di radioattività e distribuirlo tra i bagnanti sulle spiagge. Vari sindaci del litorale lo denunciarono per il conseguente calo del turismo. Da questa e da decine di altre denunce Tibaldi è sempre stato prosciolto. Allo stesso tempo però i suoi esposti non sono mai stati ritenuti fondati al punto da meritare un serio approfondimento. Quello disposto dal procuratore capo Antonio Gagliardi è il primo. Chissà che non serva almeno a dire una parola definitiva su una polemica che si appresta a compiere il mezzo secolo di vita.

 (24 GENNAIO 2001; ORE 10:47)