Il Mattino, 16 gennaio
GUERRA DEL GOLFO
«Contaminato in Iraq il 30% del bestiame»
http://www.ilmattino.it/hermes/20010116/NAZIONALE/11/RAM.htm

Bagdad. Nelle cinque settimane della Guerra del Golfo (16 gennaio-28 febbraio 1991), l'allenza militare guidata dagli Usa per scacciare le truppe irachene dal Kuwait sganciò sull'Iraq una quantità di esplosivi pari alla capacità distruttiva «di quasi sette bombe atomiche come quella di Hiroshima». È quanto scrive la stampa di Bagdad citando dati forniti dal generale Qassim Nuri, direttore generale della difesa civile, secondo cui «gli aggressori hanno sganciato sull'Iraq 141.921 tonnellate di esplosivi». Nuri ha aggiunto che, in quelle settimane, «2.780 velivoli da guerra nemici hanno effettuato 112.000 bombardamenti e sganciato circa 850 missili Cruise. Le truppe americane da sole - ha detto ancora il generale - hanno utilizzato 940.000 ordigni e 14.000 missili anticarro con uranio impoverito oltre a far esplodere due container ripieni di polvere di uranio impoverito».

L'uranio impoverito - sempre secondo Nuri - ha contaminato, oltre alla popolazione, anche il 31 per cento del bestiame del Paese. Gli esperti della difesa civile, secondo i dati forniti dal generale, negli ultimi 10 anni hanno disinnescato oltre 390.000 ordigni di tutti i tipi.

Bagdad «celebra» l’anniversario della guerra, cominciata il 17 gennaio di dieci anni fa, con riferimenti alla aggressività occidentale, ma anche ribadendo la sua ozione sul Kuwait. «La mappa ufficiale dell'Iraq deve comprendere anche il Kuwait» ha affermato Uday, 36enne figlio del dittatore iracheno Saddam Hussein, in un discorso davanti al parlamento di Baghdad.

«La mappa dell'Iraq, simbolo di questo parlamento, non riflette in confini iracheni nella loro interezza... la mappa dovrebbe includere il Kuwait come parte inseparabile dell'Iraq» ha affermato Bagdad ha riconosciuto il confine con il Kuwait nel 1994.