GQ, marzo 2001
Scanner
Missioni radioattive
di Marco Gregoretti
mgregoretti@condenast.it

L'Uranio impoverito provoca il cancro? Sì, secondo la Nato. Ecco in esclusiva un documento ufficiale che lo dimostra: già dal 1993 si avvertivano i soldati in azione in Somalia che...

E' dal 1993 che gli eserciti della Nato (ma anche dell'ex Patto di Varsavia) usano proiettili,munizioni, carri armati all'uranio impoverito e, forse, al plutonio nelle guerre etniche e nelle "missioni di pace". La fonte è l'ammiraglio Falco Accame (nella foto), ex presidente della commissione difesa della Camera. Colui che, da almeno tre anni, lotta e raccoglie materiale per dimostrare l'uso e la pericolosità per militari e civili dell'uranio impoverito e del plutonio. La sua pesante affermazione è dimostrata da una informativa Nato di cui GQ è in possesso: si mettevano al corrente, sui rischi gravi per la salute derivanti dall'uranio impoverito, i soldati impegnati nel 1993 e 1994, in Somalia nella missione Restore Hope. Sarebbero già due i casi di morti sospette di sottufficiali italiani impegnati in Somalia. Che sia anche questa una pista per arrivare a chi ordinò, il 20 marzo 1994 a Mogadiscio, l'uccisione dei giornalisti Rai Ilaria Alpi e Miriam Hrovatin? Il documento più clamoroso, però, è quello pubblicato in esclusiva qui sotto. E' datato Pec, 22 novembre 1999, ed è stato diffuso dalla Multinationaò Brigade West, ovvero il comando di tutte le operazioni in Kosovo. Dice, in sintesi: l'uranio impoverito fa venire il cancro. Leggere per credere.

MULTINATIONAL BRIGADE WEST
G3-NBC
Pec, 22nd November 1999

INHALATION OF INSOLUBLE DU DUST PARTICLES HAS
BEEN ASSOCIATED WITH LONG TERM HEALTH EFFECTS,
INCLUDING CANCERS AND BIRTH DEFECTS.

THESE MAY NOT BECOME APPARENT UNTIL A FEW YEARS
AFTER EXPOSURE

(L'inalazione di particelle insolubili di uranio impoverito è stata associata con effetti a lungo termine incluso cancro e difetti sui neonati. Questi potrebbero non apparire fino ad alcuni anni dopo l'esposizione)