Unione Sarda, 04 luglio 2001  CRONACA ITALIANA  Pagina 4
Corte d’Assise.
Sentenza
Gladio, cala il sipario: assolto il vertice del servizio segreto
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ROMA  Nessuna responsabilità da parte degli ex vertici del Sismi sulle presunte deviazioni di Gladio, la struttura cosiddetta «Stay Behind», costituita in Italia in ambito Nato che addestrava i “gladiatori” nella base di Poglina, vicino ad Alghero. Lo ha stabilito la seconda Corte di assise di Roma che ha assolto l’ammiraglio Fulvio Martini, ex direttore del Servizio segreto militare, l’ex capo di Stato Maggiore Paolo Inzerilli e l’ex direttore della VII Divisione, responsabile di Gladio, Giovanni Invernizzi. Dopo una Camera di consiglio durata oltre tre ore, la Corte, presieduta da Renato D’Andria, ha assolto gli imputati dalle accuse, a seconda delle posizioni, di soppressione di documenti concernenti la sicurezza dello Stato (per non aver commesso il fatto) e di falso ideologico (perché il fatto non sussiste).

Non è stata quindi accolta la tesi dell’ accusa, rappresentata dai pm Franco Ionta, Giovanni Salvi e Pietro Saviotti, i quali, nel sollecitare l’assoluzione di Invernizzi, avevano chiesto la condanna, per falso ideologico, di Martini a un anno e sei mesi di reclusione (con la sospensione condizionale della pena) e di Inzerilli a 6 anni e 4 mesi di reclusione (di cui 5 anni e 4 mesi condonati). Secondo l’accusa, Martini e Inzerilli avrebbero dato false indicazioni alla Presidenza del Consiglio, al Cesis e alla Magistratura sulla struttura “Stay Behind”, attestando fatti non veri in merito a finalità, composizione dell’organizzazione ed eventuali collegamenti con la strage di Peteano. Un’attività, per l’accusa, che avrebbe impedito la verifica dei controlli su Gladio. A Inzerilli si contestava di aver distrutto documenti classificati riservati.