ROMA - «Il caso Moro e quanto segnalato dall’ammiraglio Martini riaprono in modo ineludibile l’esigenza di capire in cosa consisteva la Gladio militare e armata, finora coperta da una cortina di silenzio». Così Falco Accame, ex presidente della Commissione Difesa, che ricordando «i compiti di destabilizzazione in altri Paesi della Gladio formato estero», così come furono illustrati dall’agente Antonino Arconte, si dice sorpreso che «pur da tempo essendone a conoscenza, nè il Copaco nè la Commissione Stragi abbiano voluto fornire notizia su indagini eventualmente compiute, mentre sono in corso inchieste della Procura Militare e della Procura della Repubblica di Roma». Secondo Accame, «il vero segreto delle carte Moro è proprio la Gladio da esportazione, non quella casalinga dei 622 (o forse dei duemila) cui erano afidati innocenti compiti disarmati di comunicazione o di esfiltrazione».