Unione Sarda
23 febbraio 2001
CRONACA ITALIANA
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Inchiesta.
Nel ’75 un ordine di mobilitazione in Sardegna
A Cagliari e Sanluri le basi della “nuova Gladio”
http://www.unionesarda.it/unione/2001/23%2D02%2D01/cronaca%20italiana/ita01/a02.html

ROMA Si arricchisce di nuovi documenti legati alla Sardegna l’inchiesta della procura militare di Roma sulla “altra Gladio”, la struttura militare italiana che sarebbe stata impiegata in missioni all’estero. Tra le carte - consegnate ai magistrati dall’ex presidente della commissione Difesa della Camera Falco Accame - un preavviso di mobilitazione per uno dei gladiatori. Il documento riguarda Antonino Arconte, ex appartenente al Sid, il servizio segreto militare. Emanato nel 1975 dal Comsubin, il comando degli incursori subacquei della Spezia, il preavviso dice che «agli effetti della mobilitazione e fino ad ulteriore comunicazione, la Marina militare ha scelto la signoria vostra per le esigenze della difesa del Paese, e la mobilitazione nominativa Nucleo speciale G di Comsubin. Pertanto, in caso di richiamo alle armi, vostra signoria dovrà presentarsi munito della presente cartolina immediatamente e direttamente a Maridist, Cagliari, Cas Sanluri».

Secondo Accame, «i distretti marittimi erano quindi informati, così come le capitanerie di porto. Resta da stabilire a queli esigenze di mobilitazione avrebbe dovuto rispondere il nucleo gladiatori». Lo stesso Arconte dice che la struttura «non era affatto un segreto tra i militari. Il nostro compito principale era quello di addestrare i soldati di altri Paesi, soprattutto africani. Ma siamo stati impiegati anche per missioni più delicate, come l’azione in Tunisia per rovesciare il regime di Bourghiba». L’indagine è stata aperta dal procuratore militare di Roma, Antonino Intelisano, nel dicembre dello scorso anno.

Intanto si aggiungono altri nuovi dettagli. Vincenzo Manca, vicepresidente della commissione Stragi rende noti alcuni accertamenti fatti rispetto ai documenti di cui si è parlato in settimana e che «legavano» in qualche modo la vicenda di Aldo Moro con le liste di Gladio: «Tutte le indagini hanno univocamente acclarato che i governi pur ampiamente a conoscenza dell’esistenza della Gladio, non hanno mai avuto la disponibilità degli elenchi. Ciò porta a dedurre - ha sottolineato Manca - che non poteva averli neanche l’onorevole Moro».



Commento: come si vede, quando noi dell'OEA decidiamo di occuparci di qualcosa è perché esistono ben precisi fondamenti di verità. Quello che manca, spesso, è la volontà di cercarla. Ma non a noi.