Domenica 7 Gennaio 2001
«Ne avevamo già parlato sei mesi fa»
http://www.ilgiornaledivicenza.it/storico/20010107/cronaca/02ab.htm

Forza Italia Giovani di Vicenza ricorda il convegno organizzato a giugno «Noi l’avevamo detto». La sezione di Vicenza di Forza Italia Giovani ricorda che la questione dell’uranio impoverito, balzata agli onori delle cronache in questi giorni, era stata sviscerata in ogni dettaglio sei mesi fa. Solo che nessuno ha prestato attenzione al grido di allarme lanciato dai giovani forzisti vicentini. «Il 10 giugno di quest’anno - ricorda Andrea Pellizzari, coordinatore provinciale di Forza Italia Giovani -, cioè sei mesi fa, abbiamo organizzato a Vicenza la prima conferenza nazionale sull’uranio impoverito. È stato un incontro di valore scientifico-politico, cui hanno partecipato alcune persone (Marco Saba, Stefano Salvi di "Striscia la notizia", padre Benjamin, l’on. Frau) che per prime si interessarono e studiarono il triste fenomeno di cui ora tutti parlano. Nel corso di quella conferenza, dal titolo "Uranio impoverito, la minaccia fantasma", emersero alcuni fatti che negli ultimi giorni vengono spacciati per novità o realtà sconosciute».  I giornali oggi parlano dell’utilizzo massiccio dell’uranio impoverito per la costruzione di armi in dotazione alla Nato, del loro consistente uso in numerosi conflitti e delle minacce per la salute e per l’integrità dell’ambiente che ne sono conseguite. I giovani forzisti rivendicano in un certo senso la primogenitura nella segnalazione del problema.

«Però ci chiediamo - prosegue Pellizzari - perché, a distanza di sei mesi, tutti ora scoprono la pericolosità di questi fatti che fino all’altro ieri erano drammaticamente sottovalutati? Forse perché in Italia si preferisce governare l’emergenza piuttosto che prevedere e pianificare. Le morti di alcuni soldati impiegati nelle zone di guerra e le loro possibili correlazioni con l’uso di proiettili all’uranio impoverito hanno "svegliato" molti politici dal loro colpevole torpore per interesse e calcolo politico».

I giovani forzisti rincarano poi la dose a arrivano a «denunciare la responsabilità delle forze politiche al governo e a riproporre le soluzioni adottate alla luce dei risultati della conferenza». E queste soluzioni si articolano in quattro punti. Anzitutto la diffusione del cosiddetto ordine del giorno sull’U238, per sensibilizzare le amministrazioni locali e impegnarle in una campagna di sensibilizzazione. «Poi vogliamo promuovere un comitato scientifico che accerti gli eventuali rapporti causali tra le morti nei territori in cui l’uranio è stato usato. Una volta constatata la pericolosità dell’U238 - dice Pellizzari - si dovrà chiedere la sua messa al bando in quanto arma non convenzionale».

Come quarto e ultimo punto, Forza Italia insiste sul fatto di bandire l’uranio da tutti gli usi civili (anche le mazze da golf, per esempio, contengono l’U238).

«La nostra è una ricetta semplice - conclude Pellizzari - ma chiede due ingredienti spesso mancanti alla classe politica italiana: la serietà e il coraggio. La serietà di approfondire senza inutili allarmismi, il coraggio di affrontare un problema senza paura di scalfire interessi. Ci vogliono coraggio e volontà perché non si può rischiare la salute dell’uomo e l’integrità dell’ambiente. A questo proposito chiediamo l’impegno dei mass media a vigilare, a non spegnere mai i riflettori su questo problema. Altrimenti il silenzio e l’ignoranza tornerebbero ad allearsi con gli irresponsabili che hanno dato inizio a questo dramma».

© Copyright 2000, Athesis Editrice S.p.A. - Tutti i diritti riservati - [Credits]