Uranio impoverito: vogliamo la verità anche sulla contaminazione dei poligoni sardi (Comitato gettiamo le basi, 15 dicembre)

  La leucemia che ha stroncato il sergente Andrea Antonacci è l’ulteriore tragica conferma delle spudorate menzogne che ministero della Difesa e Forze Armate ripetono, da anni, alla stampa e perfino al Parlamento. Con protervia hanno affermato e ribadito che in Bosnia non è stato usato munizionamento ad uranio impoverito (DU,U-238) e di conseguenza la leucemia che ha colpito il sergente Antonacci e il caporalmaggiore Salvatore Vacca non sarebbe  riconducibile a contaminazione radioattiva.

Nei documenti della US Navy si legge: << TLAM (Tomahawk Land Attack Missiles*) (..) è stato usato su vasta scala durante l’operazione Desert Storm, nel 1993 e 1996 ancora in Irak e durante l’operazione Deliberate Force in Bosnia nel 1995 (..). 3.000 grammi di D.U. sono stati usati nella testata dei WDU-36 Tomahawk lanciati in Bosnia>>.

Stati Uniti e Gran Bretagna hanno ormai ammesso l’utilizzo di proiettili all’uranio impoverito - arma di sterminio di massa secondo la valutazione di Human Rights – in Bosnia, Kosovo, Somalia, Kuwait e Irak e fin dal 1993 hanno impartito norme cautelative alle proprie truppe.

  Con scandaloso ritardo, solo nel maggio 2000, le FFAA italiane hanno riconosciuto la pericolosità del munizionamento D.U e hanno predisposto controlli e accertamenti medici per i contingenti in Kosovo. Ai militari utilizzati nelle altre zone teatro di conflitti è stato dato il “consiglio” aberrante di effettuare analisi mediche a proprie spese. L’Italia si esime dal compito di tutelare la salute di militari e civili impiegati in passato in zone radioattive e assicurare la salute delle future generazioni che per scelta o obbligo di leva presteranno servizio civile o militare
E’ improcrastinabile una commissione d’inchiesta che accerti menzogne e responsabilità sull’invio allo sbaraglio di associazioni di volontariato e forze armate prive d'informazioni e di qualsiasi misura precauzionale in zone contaminate.

Mentre pare sgretolarsi il silenzio sull’uso di uranio impoverito nelle guerre “umanitarie”, persiste inalterato il tabù sulla morte per leucemia del bersagliere Giuseppe Pintus che ha prestato servizio nella base di Capo Teulada e sulla presenza di U-238 nei depositi munizioni e nei poligoni italiani “messi a disposizione della Nato” e degli Usa.

Non risulta né una presa di posizione della Regione sarda – regione gravata dal 52 per cento delle installazioni militari Italia-Nato - né un’interrogazione parlamentare a firma di un qualche onorevole eletto in Sardegna.

I generali che dapprima hanno smentito categoricamente l’uso di uranio impoverito nei Balcani, in un secondo tempo, costretti dall’evidenza, hanno assicurato che è più innocuo di una pila da orologio (Gen Marani), oggi raccontano che l’U-238 è sempre stato bandito dai poligoni sardi (Gen Lunardo) ma oppongono un’accanita resistenza a un monitoraggio ambientale.

Quanti casi di leucemia dovremo ancora contare prima che le disposizioni cautelative emanate dal Comando Forze di Proiezione siano estese a tutte le zone in cui possono esservi state radiazioni nocive?

Come previsto dalle norme precauzionali tardivamente impartite ai contingenti impegnati in Kosovo, anche le installazioni di La Maddalena e gli sterminati poligoni terrestri, aerei e navali di Quirra, Capo Teulada, Capo Frasca-Decimomannu devono essere dotati di <<una stazione di bonifica (..) per un’attenta verifica del grado di contaminazione dei mezzi utilizzati >> e sottoposti a << ricognizione al fine di verificare che i siti (..) siano esenti da contaminazione. Detta ricognizione deve essere completata da una indagine ambientale che ha lo scopo di valutare l’eventuale livello di contaminazione dell’aria del terreno e delle acque>>.

COMITATO SARDO GETTIAMO LE BASI
 Mariella Cao  070 823498

 *I Cruise Tomahawk sono in dotazione ai sommergibili a propulsione nucleare di stanza nella base Usa di La Maddalena e in transito e sosta nel porto di Cagliari.