Gazzettino
21 dicembre 2000
URANIO: La denuncia di Amalia Trolio presidente dell'associazione dei genitori dei soldati di leva
"Le forze armate dicano il vero"
Accame: un caso di tumore a Feltre. Ma il comandante smentisce: mai andati in Bosnia

Padova
Nostra redazione

"Io lancio un appello alle famiglie che hanno i figli in Bosnia e in Kosovo. Davvero vale la pena che i giovani vadano a fare queste missioni per prendere solo un po' di soldi? I morti sono già quattro, tre soldati e un volontario della Croce Rossa".
Amalia Trolio è la battagliera presidente dell'Angesol, l'associazione dei genitori dei soldati di leva. In oltre quattordici anni  ha aiutato più di semila famiglie, costituendosi parte civile nei numerosi processi per lesioni ed episodi di brutalità e suicidi in caserma. I "suoi" avvocati sono in giro per l'Italia a sostenere cause.

"La notizia di proiettili all'uranio in Kosovo non è nuova - continua - ma non è come si dice, che laa Nato ha ammesso l'uso dell'uranio dal marzo scorso. Lo si sapeva dal 1993. E intanto oltre ai volontari ci sono andati anche dei soldati di leva cui è stato fatto firmare un foglio di corsa col miraggio dei soldi".

"Personalmente voglio vederci chiaro. Mi va bene la commissione di esperti per far luce sulle morti per leucemia, basta che non diventi simile all'Osservatorio permanente contro il nonnismo. Doveva sconfiggerlo e invece non ha cambiato nulla. E chiedo che appena appurate le cause queste non siano coperte dal segreto".

Cosa dovrebbero fare le Forze Armate? "Se fossero oneste dovrebbero ritirare le truppe, come hanno fatto il Belgio e Portogallo. Ditemi voi con che spirito affronteranno il Natale le famiglie italiane che hanno i figli in missione, e sono quasi 4mila. Mi dicano anche che i soldati ricevono lo stipendio in ritardo e per telefonare in Italia c'è una cabina ogni 200 soldati! Ma questo è solo uno dei problemi. Da gennaio del 2000 ad oggi nelle caserme sono morti 24 ragazzi, spiegateci perché".

Intanto da Roma Falco Accame presidente dell'associazione vittime arruolate nelle forze armate fa sapere che "un altro possibile caso di tumore riconducibile all'uranio impoverito esisterebbe a Feltre". Dalla cittadina in provincia di Belluno, però, il colonnello Roberto Epifanio, comandante del reggimento Feltre smentisce Accame ricordando che mai nessun reparto di stanza a Feltre è finora andato in Bosnia, servizio che invece verrà prestato il prossimo anno, da luglio a ottobre.

Mauro Giacon



Commento: il colonnello non sa che il militare è andato in Bosnia e che è gravemente ammalato. Perché?