09 Gen 2001 23:42
Il Resto del Carlino
800 australiani fanno causa per la "sindrome da classe economica"
La richiesta di risacimento tramite uno studio legale di Melbourne contro varie linee aeree per lesioni personali e decessi. La causa: ristrettezza di spazio e movimento sui lunghi percorsi
http://ilrestodelcarlino.monrif.net/art/2001/01/09/1693408

SYDNEY, 9 GENNAIO - Quasi 800 australiani e alcuni neozelandesi hanno avviato cause di risarcimento tramite uno studio legale di Melbourne contro varie linee aeree per lesioni personali e decessi legati alla cosiddetta 'sindrome della classe economica', causata dalla ristrettezza di spazio e di movimento sui lunghi percorsi. Trentasei casi riguardano decessi attribuiti al disturbo noto come trombosi venosa profonda (Dvt), la formazione di emboli che col tempo possono raggiugere organi vitali.

Un portavoce dello studio Slater and Gordon, specializzato in 'azioni collettive', ha detto che tutte le linee aeree che volano da e per l'Australia sono potenzialmente responsabili davanti a richieste di risarcimento, che in molti casi possono salire a varie decine di migliaia di dollari australiani (decine di milioni di lire) ciascuno. Il fatto che circa metà dei casi riguardino lesioni, o la morte della persona, negli ultimi due anni - ha aggiunto - indica che la sindrome è assai comune tra i passeggeri degli aerei.

Circa 400 persone si sono messe in contatto con la Slater and Gordon nell'ultima settimana, dopo la notizia della morte a Melbourne del pensionato inglese Thomas Lamb, che aveva volato da Londra su Singapore Airlines per far visita ad alcuni familiari. All'arrivo a Melbourne aveva accusato difficoltà di respirazione e, ricoverato in ospedale, è morto il 10 novembre a causa di un embolo che aveva raggiunto un polmone.



Commento: sono gli effetti del gas nervino di bordo. Vedi: BAe-146. Nella sezione "Aerei" troverete altri articoli. Si tratta dello studio Slater & Gordon che gioca a:"Non diciamo che la colpa è del gas nervino ma rimborsate i nostri clienti". Il primo giornale che lo pubblica in Italia fa uno scoop. Intercontinentale.