E' inutile colpire il cuore dello Stato.
Lo stato non ha un cuore: ha solo un portafoglio (DarioFo&FrancaRameNews, 29 luglio)
[vedi anche: IL PESTO ALLA GENOVESE http://www.laleva.cc/economia/g8/testimonianze/genova.html
Il CC@O della Domenica: pensieri e parole da Nobel
In collaborazione con http://www.alcatraz.it

(Questa mail e' divisa in 2 parti, nella prima raccontiamo i fatti agghiaccianti accaduti a Genova, nella seconda parte facciamo alcune proposte su come evitare di cadere nella provocazione della violenza. Come ha detto Michele Serra: "Meno scontri piu' scontrini!")

ORA SAPPIAMO COSA E' SUCCESSO E CHI SONO I RESPONSABILI

La televisione ha mostrato i ragazzi feriti per terra con gli agenti che si accanivano su di loro a calci e manganellate. E questo senza che la voce degli speaker televisivi si levasse a commentare. Franca era in mezzo ai cortei, venerdi' e sabato, e ha visto di persona come si difendesse la legalita': i manifestanti a mani alzate venivano asfissiati coi gas e poi bastonati. Hanno gasato con questi nuovi lacrimogeni, tremendi, persino un gruppo di frati e suore che pregavano e poi hanno bastonato anche loro.

E fa impressione chi dice: "I poliziotti sono stati attaccati, dovevano difendersi". Benissimo, ma dovevano difendersi da chi li attaccava o attaccare a loro volta chi manifestava pacificamente?

E perche' poi si sono messi a spaccare le braccia a un giornalista del Resto del Carlino? Fiancheggiava anche lui i Black Bloc? I giornali e i siti internet si stanno riempiendo delle testimonianze di persone che denunciano le violenze subite o quelle alle quali hanno assistito.

Piu' di 200 persone fermate dalla polizia hanno denunciato di essere state portate nella caserma Bolzaneto, fatti passare tra due file di poliziotti che li percuotevano, li insultavano e minacciavano le donne di stupro, inneggiando al nazismo, a Pinochet, allo sterminio degli ebrei. Dario ha ascoltato, a un festival dell'Unita', la testimonianza di alcuni giovani appena rilasciati. Confermano le dichiarazioni di tutti gli altri imprigionati, li hanno picchiati, tenuti in piedi addirittura per 12 ore a gambe larghe, chi non riusciva a resistere veniva picchiato di nuovo. Ogni tanto buttavano negli stanzoni gas lacrimogeni o irroravano i ragazzi con gas orticanti. C'era un extracomunitario con una protesi artificiale alla gamba e un uomo malato che si reggeva a stento in piedi. Alcuni erano arrivati li' gia' feriti, appena dimessi dall'ospedale, e hanno subito le stesse torture. Quasi tutti questi fermati sono poi stati rilasciati perche' non c'erano prove di nessun tipo a loro carico. Uno era un operatore tv, Timothy Ormezzano, figlio di un giornalista della Stampa, sfregiato da una ferita alla bocca,  e percosso in tutto il corpo.  Alfonso De Mauro, un fotografo conferma la stessa storia. Ha un piede rotto, una costola incrinata, il volto tumefatto e il corpo pieno di lividi.

C'e' un ragazzo inglese, Mark Covell, con uno sfondamento toracico, e Lena Zulke, cittadina tedesca, con un polmone sfondato, entrambi sono ancora in rianimazione. Una madre e' riuscita a ritrovare la figlia solo dopo 3 giorni di ricerca disperata, grazie all'aiuto non dell'autorita' ma di alcune giornaliste. La madre ha ritrovato Anna Giulia Lutschkal, 21 anni, nel carcere di Voghera, con i denti davanti tutti spezzati e in stato di shock. Anche questa ragazza e' stata poi rilasciata perche' non ci sono prove contro di lei.

Insomma sono accaduti fatti di una gravita' assoluta. Il ministro degli Interni si indigna e dice che sono tutte frottole, non crede a queste denunce ma ora c'e' anche un poliziotto della caserma Bolzaneto che ha confermato a Repubblica i pestaggi allucinanti, con agenti che facevano pipi' addosso ai prigionieri e inneggiavano al nazismo. Ai fermati non veniva permesso neanche di andare in bagno e dopo ore erano costretti a farsela addosso.

Il poliziotto dice che molti agenti hanno tentato di impedire il macello. Ma non c'e' stato niente da fare. Gli autori delle angherie erano in maggioranza guardie carcerarie del Gruppo Operativo Mobile provenienti da Roma. Si tratta di una squadra speciale, sotto il comando di un ex generale del Sisde (servizi segreti) creata nel 1997 sotto il governo dell'Olivo che gia' fece parlare delle sue violenze a proposito di un'irruzione nel carcere di Opera.

Lo stesso agente della caserma Bolzaneto dice che sono stati quelli del Reparto Mobile di Roma della Polizia di Stato gli autori della selvaggia incursione nella scuola Diaz, dove piu' di 60 ragazzi sono stati massacrati di botte mentre per lo piu' stavano ancora dentro i sacchi a pelo o erano seduti per terra con le mani in alto. Come possiamo accettare che le forze dell'ordine sottopongano persone innocenti a forme di tortura fisica e psicologica? Ma attenzione: torturare i prigionieri e' un atto indegno anche se questi fossero responsabili di lanci di pietre, come va raccontando la polizia. La Costituzione italiana prevede la detenzione e, quando e' possibile, il recupero dei colpevoli non la loro tortura. E perche' distruggere tutti i computer e le stampanti? Lanciavano pietre anche loro?

E perche' portarsi via i nastri video delle riprese dei cortei con testimonianze dei relativi pestaggi?

Non e' possibile nessuna convivenza civile laddove alcuni elementi delle forze dell'ordine possono credersi in diritto di violare la legge in modo cosi' grave e abietto senza incorrere nei rigori della legge stessa. Il fatto che ci siano dei criminali che hanno devastato la citta' e aggredito le forze dell'ordine non puo' essere un pretesto  per un comportamento illegale. Le forze dell'ordine esistono proprio perche' si da' per scontato che esistano dei criminali e che si debba incaricare qualcuno di fermarli.

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E' evidente che dovremo impegnarci a fondo per ottenere che questi comportamenti vengano stroncati. Non sara' facile. Ottenere giustizia e' un percorso lungo.

E qui nasce un secondo discorso che oggi e' di importanza cruciale.

Abbiamo sentito molti compagni testimoniare: "Sono andato con le mani alzate, mi hanno picchiato, la prossima volta saro' pronto a difendermi!". E altri esclamare: "Voglio giustizia e la voglio subito!".

Ecco noi siamo veramente preoccupati per il modo nel quale la sinistra, nel suo complesso, sta agendo. Non parliamo tanto di questo o di quel gruppo politico ma della cultura, del modo di intendere la realta'. Ad esempio in questi mesi stiamo collezionando disastri che qualcuno ha il coraggio di salutare con entusiasmo.

La sinistra si e' presentata alle elezioni divisa ed e' stata battuta e Bertinotti e l'Unita' hanno detto: "Abbiamo vinto!"

In molti avevamo proposto di fare una festa lontano da Genova come era accaduto per Porto Alegre ed evitare di cadere nella trappola e di trovarci con un morto e centinaia di feriti. E ci tocca di leggere sul Manifesto proclami di vittoria perche' comunque il corteo c'e' stato e non ci hanno ammazzati tutti.

Scusate ma noi abbiamo un'altra concezione della vittoria. Sembra addirittura che molti siano caduti nella logica del "tanto peggio, tanto meglio!" Sperate veramente che se ci picchiano piu' forte il popolo italiano si ribellera'? Avete un'idea della sofferenza come fattore positivo per il progresso dell'umanita'? Bisogna iniziare a ragionare in modo piu' razionale cercando di capire che le azioni non devono solo essere giuste ma anche efficaci. Andare a Genova ad assediare il G8 era una scelta giusta, sacrosanta, ma non aveva nessuna capacita' di aiutarci a far capire agli italiani che i potenti del mondo stanno facendo danni enormi a tutta l'umanita'. Altrettanto evidente, e l'abbiamo ripetuto alla nausea, era che le manifestazioni sarebbero finite in un massacro e che i mass media legati al potere, cioe' quasi al completo, ci avrebbero indicati come i colpevoli di tutto.

Il Movimento non puo' consolarsi dicendo "Ma non e' stata colpa nostra, sono gli altri i criminali." E' vero che i criminali sono gli altri ma e' vero anche che le loro azioni sono prevedibili come quelle le telenovelas: il morto fa parte dell'audience. Il Movimento deve scegliere se condurre azioni che costringano l'avversario a fare certe mosse e non altre. E' come a scacchi, se non ragioni sull'efficacia delle mosse regali la partita all'avversario. Da questo punto di vista i potenti del mondo, come quasi sempre, sono stati molto piu' abili e efficienti. Il loro obiettivo, spero che ora sia evidente a tutti, era quello di trascinarci in una rissa per impedire che la nostra voce venisse seriamente ascoltata. Non c'e' nessuno all'interno del Movimento che non abbia notato e detto e scritto che tutto il modo nel quale le forze dell'ordine hanno gestito la piazza sembrava proprio studiato per arrivare al macello. Hanno difeso perfettamente, con le truppe migliori la Zona Rossa, hanno mandato i ragazzi di leva in prima linea, su mezzi che non reggevano neppure le sassate, su mezzi non dotati di reti di protezione, e hanno lasciato che ufficiali incompetenti ordinassero manovre d'attacco che piu' volte hanno messo a repentaglio la vita degli agenti. Non hanno controllato il territorio fuori dalla Zona Rossa, non sono intervenuti contro il blocco nero, non si sono preoccupati che i manifestanti pacifici venissero distinti dai violenti, non hanno impedito che gruppi di agenti praticassero ogni sorta di brutalita'. Loro sono riusciti a manovrarci in modo efficiente. Hanno vinto a Genova e stanno vincendo in tutta Italia perche' centinaia di compagni stanno pensando a come vendicarsi di tanta inumana violenza.

E il sospetto che molti dei Black bloc fossero agenti speciali e provocatori provenienti da mezza Europa con il compito di provocare dovrebbe far riflettere almeno un istante.

E poi si scopre che 300 Black bloc sono restati per 4 giorni a esercitarsi nel campo sportivo di Quarto, a 400 metri da una caserma, e si sono messi in tenuta da guerra sotto gli occhi della polizia senza che nessuno intervenisse. E si scopre pure che i vertici della polizia sapevano che gruppi di nazisti stavano arrivando a Genova per infiltrarsi nei cortei.

Forse qualcuno voleva proprio essere certo che ci fossero scontri. Ne aveva l'assoluta necessita'. Riprovano un vecchio gioco. Portare il Movimento allo scontro. Un centinaio di terroristi di sinistra ben organizzati, incazzati e infiltrati sono quello che vogliono ora. E sanno benissimo come si costruisce un terrorista: picchia 100 ragazzi pacifici e otterrai una belva assatanata di sangue! Ma veramente pensate che abbiano paura di noi che urliamo in piazza? O che qualche terrorista uccida qualche poliziotto? Ma credete che temano le petizioni, le denunce, i sit-in o le molotov? Se volete capire come vanno le cose dovete guardare gli indici azionari. E' quello il termometro del benessere della nostra lotta. Berlusconi guarda gli indici azionari e finche' stanno bene lui sa di essere al sicuro. Le giornate di Genova hanno lasciato gli indici indifferenti. Guardate invece che cosa ha ottenuto il boicottaggio della McDonad's o della Exxon: grave flessione delle vendite, danno d'immagine, caduta del titolo in borsa, milioni di dollari di capitalizzazione andati in fumo. E' meraviglioso, puoi fare piu' danni non mangiando un panino che tirando un sasso.