Altro accordo perverso: EURATOM 1957 e direttiva 96/29 (21 febbraio 2000)

I vincoli perversi del Trattato EURATOM

Le direttive europee che trattano di sicurezza nucleare e di radioprotezione sono elaborate facendo riferimento alle disposizioni del trattato EURATOM. Questo trattato firmato nel 1957, ha creato la Comunità Europea dell'Energia Atomica. I capi di Stato firmatari hanno scritto come preambolo di spiegazione che erano "coscienti che l'energia nucleare costituisce la risorsa ESSENZIALE che assicurerà lo sviluppo ed il rinnovo della produzione e che permetterà il progresso dell'opera di pace." Era il 1957, periodo in cui si credeva ciecamente ai benefici del nucleare civile. Dopo questa data, la missione fondamentale del trattato non è mai stata messa in dubbio.

Questo risulta chiaramente dall'art.1:
"La Comunità Europea dell'Energia Atomica (EURATOM) ha per missione di contribuire, attraverso l'adozione di condizioni necessarie alla formazione ed alla crescita rapide delle industrie nucleari, alla elevazione del livello di vita negli Stati membri e allo sviluppo degli scambi con gli altri paesi."

L'Obiettivo del trattato è dunque di favorire lo sviluppo dell'industria nucleare, condizione "sine qua non" per l'innalzamento del livello di vita delle popolazioni. Questo postulato non ha oggi più alcuna credibilità ma crea degli effetti perversi.

Finché lo scopo principe di qualsiasi regolamentazione europea sarà di assicurare lo sviluppo dell'industria nucleare, tutti i dispositivi di sicurezza e di radioprotezione resteranno subordinati a questo obiettivo. Le norme sanitarie, già gravemente condizionate dalla risoluzione WHA12-40, non potranno che definire un livello di protezione compatibile con lo sviluppo dell'industria nucleare.

La regolamentazione si svilupperà con la riserva di non compromettere l'espansione del nucleare, con talvolta l'obbligo di risolverne le difficoltà.

La direttiva EURATOM 96/29 mette in atto dei livelli di soglia per le radiazioni, al di sotto dei quali i rifiuti e le scorie radioattive potranno essere eliminate senza controllo e così ritrovarsi nel nostro ambiente quotidiano.

Questa disposizione risolve opportunisticamente la questione del futuro della massa considerevole di rifiuti a bassa radioattività che derivano e deriveranno dallo smantellamento delle centrali ed altre installazioni nucleari (già sappiamo che non esiste un minimo innocuo per le radiazioni, proprio recentemente anche il governo USA, dopo decenni di menzogne, ha ammesso che provocano il CANCRO).