Uranio impoverito/attività del parlamento europeo
 
Interrogazioni all'EUROPARL

34] SCRITTA P-1037/01 (19 marzo 2001)
33] SCRITTA E-0887/01 (8 marzo 2001)
32] SCRITTA E-0886/01 (8 marzo 2001)
31] SCRITTA E-0885/01 (8 marzo 2001)
30] SCRITTA E-0884/01 (8 marzo 2001)
29] SCRITTA E-0777/01 (1 marzo 2001)
28] SCRITTA E-0429/01 (6 febbraio 2001)
27] SCRITTA E-0222/01 (24 gennaio 2001)
26] SCRITTA E-0199/01 (23 gennaio 2001)
25] SCRITTA E-0184/01 (22 gennaio 2001)
24] SCRITTA P-0148/01 (18 gennaio 2001)
23] SCRITTA P-0070/01 (11 gennaio 2001)
22] SCRITTA E-0038/01 (9 gennaio 2001)
21] SCRITTA P-0037/01 (9 gennaio 2001)
20] ORALE H-0158/01 (marzo 2001)
19] ORALE H-0055/01 (febbraio 2001)
18] ORALE H-0054/01 (febbraio 2001)
17] ORALE H-0014/01/rev. 1 (febbraio 2001)
16] ORALE H-0013/01/rev. 1 (febbraio 2001)
15] ORALE H-0009/01 (gennaio 2001)
14] ORALE H-0008/01 (gennaio 2001)
13] ORALE O-0002/01 (gennaio 2001)
12] SCRITTA E-3560/00 (7 novembre 2000)
11] SCRITTA P-3511/00 (30 ottobre 2000)
10] SCRITTA E-1645/00 (11 maggio 2000)
9] SCRITTA E-1256/00 (05 aprile 2000)
8] SCRITTA E-0419/00 (07 febbraio 2000)
7] ORALE H-0786/99 (3 dicembre 1999)
6] ORALE O-0073/99  (02.12.1999)
5] ORALE O-0072/99  (02.12.1999)
4] SCRITTA E-1512/99 (1o settembre 1999)
3] SCRITTA E-1481/99 (1o settembre 1999)
2] ORALE H-0431/99 (settembre 1999)
1] ORALE H-0429/99 (28.07.1999)



Interrogazioni parlamentari
 

INTERROGAZIONE SCRITTA P-1037/01
di Giorgos Katiforis (PSE) alla Commissione
(19 marzo 2001)

Oggetto: Uso di munizioni all'uranio impoverito in Iugoslavia

Per il tramite del suo Dipartimento del personale l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) ha impartito istruzioni che specificano le misure protettive che il personale dell'UNHCR dovrebbe adottare quando presta servizio nell'area in cui, durante i bombardamenti della NATO in Iugoslavia, sono state usate munizioni all'uranio impoverito.

Tali istruzioni contemplano i seguenti punti: a) nessuna donna in gravidanza deve essere inviata in Kosovo; b) su richiesta si deve offrire al personale un posto alternativo e c) nel fascicolo di tutti i funzionari inviati in Kosovo deve essere apposta l'indicazione "ha prestato servizio sul campo" per facilitare qualsiasi richiesta di risarcimento in caso di insorgenza di malattie dovute alla contaminazione.

Può la Commissione far sapere quali misure analoghe ha adottato per proteggere i suoi funzionari che prestano servizio in Iugoslavia, nelle zone contaminate dalle munizioni all'uranio impoverito? 

  Lingua originale dell'interrogazione: EN
Interrogazione non ancora pubblicata nella GU



INTERROGAZIONE SCRITTA E-0887/01
di Nuala Ahern (Verts/ALE) alla Commissione
(08 marzo 2001)

Oggetto: Quantità di uranio impoverito importate ed esportate ogni anno dagli Stati membri dell'UE

Può la Commissione pubblicare una tabella delle quantità di uranio impoverito rispettivamente importate ed esportate dagli Stati membri dell'Unione europea ogni anno a partire dal 1991?

  Lingua originale dell'interrogazione: EN
Interrogazione non ancora pubblicata nella GU



INTERROGAZIONE SCRITTA E-0886/01
di Nuala Ahern (Verts/ALE) alla Commissione
(08 marzo 2001)

Oggetto: Dati sulle quantità di scorte di uranio impoverito presenti in ciascuno Stato membro dell'UE

Può la Commissione pubblicare dati aggiornati sulle quantità di scorte di uranio impoverito presenti in ciascuno Stato membro dell'UE?

  Lingua originale dell'interrogazione: EN
Interrogazione non ancora pubblicata nella GU



INTERROGAZIONE SCRITTA E-0885/01
di Nuala Ahern (Verts/ALE) alla Commissione
(08 marzo 2001)

Oggetto: Rischi per la salute e l'ambiente connessi all'uso militare di uranio impoverito

Quali contatti ha avuto la Commissione rispettivamente con (a) l'Organizzazione mondiale della sanità, (b) il Programma Ambiente delle Nazioni Unite e (c) la NATO nell'ambito delle sue indagini sui rischi per la salute e l'ambiente connessi all'uso militare di uranio impoverito nei Balcani ed altrove? Intende rendere nota la sua corrispondenza in materia con organismi esterni? 

  Lingua originale dell'interrogazione: EN
Interrogazione non ancora pubblicata nella GU



INTERROGAZIONE SCRITTA E-0884/01
di Nuala Ahern (Verts/ALE) alla Commissione
(08 marzo 2001)

Oggetto: Esami radiologici a campione nelle zone militari di sperimentazione delle munizioni ad uranio impoverito

In che modo intende la Commissione, ai sensi delle disposizioni del titolo III del trattato Euratom, far effettuare campionature per esami radiologici nelle zone militari e di altro tipo del Regno Unito e della Francia in cui si è proceduto alla sperimentazione delle munizioni ad uranio impoverito? 

  Lingua originale dell'interrogazione: EN
Interrogazione non ancora pubblicata nella GU



INTERROGAZIONE SCRITTA E-0777/01
di Cristiana Muscardini (UEN) alla Commissione
(01 marzo 2001)

Oggetto: Contaminazioni da uranio

La vicenda dell'uranio impoverito usato nel corso della guerra del Kosovo ha giustamente allarmato l'opinione pubblica, timorosa che i rischi di contaminazione abbiano causato l'aumento di patologie irreversibili.

In diversi paesi le autorità mediche sottopongono a controlli sanitari i militari e i civili che hanno operato nelle zone colpite da bombe all'uranio impoverito, incontrando difficoltà nel determinare se i soggetti controllati siano stati contaminati o meno.

Da notizie di stampa si apprende che presso lo stabilimento denominato "Fabbricazioni nucleari - Nuove tecnologie e servizi avanzati"e situato a Bosco Marengo (AL) esistono due esemplari di uno strumento chiamato "Total body", che è in grado di misurare la quantità di uranio presente nel corpo di una persona.

Ciò premesso, potrebbe dire la Commissione far sapere:

- se sia al corrente dell'esistenza di tale apparecchiatura;

- se non ritenga opportuno di far utilizzare tale strumento per monitorare i militari impegnati nelle campagne della Nato in Bosnia e in Kosovo o che sono ancora presenti nei Balcani, al fine di verificare in modo certo se, ed in quale misura, esiste contaminazione da uranio?

Interrogazione non ancora pubblicata nella GU



INTERROGAZIONE SCRITTA E-0429/01
di Raffaele Lombardo (PPE-DE) al Consiglio
(06 febbraio 2001)

Oggetto: Azioni efficaci e tempestive per conoscere e debellare gli effetti scaturiti dall'uso bellico dei proiettili all'uranio e al plutonio

Vista la solida fedeltà dei Paesi membri aderenti all'alleanza transatlantica e l'autentica comunione delle idee, dei fini e dei principi sanciti nella Carta delle Nazioni Unite che ad essa li unisce e considerando l'allarme recentemente suscitato da talune morti sospette di militari europei reduci dalle peace keeping operations svoltesi nei territori della ex Jugoslavia, si chiede al Consiglio di rispondere ai seguenti quesiti:

Ritiene esso necessario, in virtù del principio di trasparenza e di piena collaborazione, reperire urgentemente presso le competenti autorità della NATO l'esatta mappatura delle zone colpite con munizioni contaminate dall'uranio e dal plutonio, richiedendo, inoltre, tutte le informazioni sui dati tecnici e sui criteri di fabbricazione di tali armamenti?

Intende farsi promotore di un'inchiesta internazionale riguardante l'uso e gli effetti di siffatti micidiali ordigni, avvalendosi della perizia degli organi specializzati dell'ONU e delle diverse organizzazioni a carattere regionale?

Ritiene necessario imporre una rigida moratoria, in armonia con la volontà espressa dal Parlamento europeo e dall'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, dell'uso dei proiettili all'uranio impoverito, qualora continuasse a perdurare il relativismo gnoseologico in ambito scientifico circa il loro grado di nocumento o, a fortiori, dovesse accertarsene la pericolosità contro la salute umana? 

Intende estendere la suddetta indagine agli effetti cagionati dalla distruzione e dalla conseguente dispersione nell'ambiente di altre numerose sostanze tossiche presenti nelle zone industriali attaccate e distrutte durante le missioni?

E' disposto ad avviare una tempestiva e capillare indagine epidemiologica sulla popolazione civile e sui militari rimasti esposti alle radiazioni?

E' disposto a iniziare un'opera di bonifica dell'ambiente interessato dalla contaminazione, a cominciare dai pascoli e dalle risorse idriche delle zone colpite?

Interrogazione non ancora pubblicata nella GU



INTERROGAZIONE SCRITTA E-0222/01
di Nelly Maes (Verts/ALE) al Consiglio
(24 gennaio 2001)

Oggetto: Utilizzo di uranio impoverito da parte della forza di intervento rapido dell'UE

La risoluzione sull'utilizzo di uranio impoverito (B5-0047, 0049, 0050, 0051 e 0054/2001) adottata dal Parlamento europeo il 17 gennaio 2001 chiedeva, in nome del principio di prudenza, di astenersi temporaneamente dall'uso di uranio impoverito.

Alcuni Stati membri dell'UE e della NATO hanno tuttavia deciso di continuare ad equipaggiare i carri armati Challenger e i caccia Sea Harrier con munizioni contenenti uranio impoverito, nel quadro delle operazioni di intervento rapido.

Può il Consiglio rendere noto l'elenco delle munizioni contenenti uranio impoverito attualmente in uso?

In caso negativo, a cosa è dovuto il rifiuto?

In caso affermativo, è disposto il Consiglio a far valere il principio di prudenza invocato dal Parlamento europeo ed invitare gli Stati membri a non ricorrere più a munizioni di questo tipo?

  Lingua originale dell'interrogazione: NL
Interrogazione non ancora pubblicata nella GU



INTERROGAZIONE SCRITTA E-0199/01
di Stavros Xarchakos (PPE-DE) e Antonios Trakatellis (PPE-DE) alla Commissione
(23 gennaio 2001)

Oggetto: Monitoraggio dell'inquinamento da uranio dello Strimonas e del Nestos

Rispondendo, il 12 maggio 1998, all'interrogazione H-0438/98(1) per il"tempo delle interrogazioni", la Commissione ha confermato la notizia circa l'inquinamento da uranio dei fiumi Strimonas e Nestos e precisato allo stesso tempo che l'inquinamento "non deriva dalla centrale nucleare di Kozloduy, bensì dalle trascorse attività di estrazione di uranio in prossimità di detti fiumi".

Può la Commissione far sapere se le autorità greche l'hanno ufficialmente informata dell'esistenza di una vasta e affidabile rete per la misurazione dell'inquinamento da uranio dei suddetti due fiumi? Quali risultati hanno dato le recenti ricerche sulle concentrazioni di uranio nelle acque dei due fiumi e a che cosa è dovuto esattamente questo inquinamento?

 (1) Risposta scritta del 12.05.1998

 Risposta provvisoria ("Word")
  Lingua originale dell'interrogazione: EL
Interrogazione non ancora pubblicata nella GU



INTERROGAZIONE SCRITTA E-0184/01
di Florence Kuntz (UEN) al Consiglio
(22 gennaio 2001)

Oggetto: Conseguenze dell'utilizzo di munizioni contenenti uranio impoverito

Per il tramite della loro Federazione, i militari francesi, inquieti, si augurano per loro stessi e per i loro commilitoni europei, che sia definita la patologia della sindrome medica del Golfo e dei Balcani.

Alla luce delle diverse posizioni sostenute dai corpi medici dei vari paesi dell'Unione europea, potrebbe il Consiglio rendere note quanto prima le sue riflessioni e la sua posizione in ordine alle possibili o provate incidenze sulla salute pubblica dell'utilizzo di munizioni contenenti uranio impoverito ("sindrome dei Balcani") di cui soffrono militari francesi e di altre nazionalità dell'Unione europea dopo il loro soggiorno nella Repubblica federale di Iugoslavia?

E' in grado il Consiglio di determinare con precisione, e a scadenza ravvicinata, le zone della RFI, il numero di militari europei e di civili iugoslavi interessati dall'utilizzo di siffatte munizioni?

In caso di accertamento di un legame diretto fra l'utilizzo di questo tipo di munizioni e i sintomi della "sindrome dei Balcani" e della guerra del Golfo, potrebbe il Consiglio far sapere quali misure prioritarie di sanità pubblica intende proporre quanto prima agli Stati membri?

  Lingua originale dell'interrogazione: FR
Interrogazione non ancora pubblicata nella GU



INTERROGAZIONE SCRITTA P-0148/01
di Florence Kuntz (UEN) alla Commissione
(18 gennaio 2001)

Oggetto: Conseguenze dell'utilizzo di munizioni comportanti uranio impoverito

Per il tramite della loro Federazione, i militari francesi, inquieti, si augurano per loro stessi e per i loro commilitoni europei, che sia definita la patologia della sindrome medica del Golfo e dei Balcani.

Alla luce delle diverse posizioni sostenute dai corpi medici dei vari paesi dell'Unione europea, potrebbe la Commissione esporre, quanto prima, le sue riflessioni e la sua posizione in ordine alle possibili o provate incidenze sulla salute pubblica risultanti dall'utilizzo di munizioni comprensive di uranio impoverito ("sindrome dei Balcani") di cui soffrono militari francesi e di altre nazionalità dell'Unione europea dopo il loro soggiorno in Repubblica federale di Iugoslavia?

E' la Commissione in grado di determinare con precisione e a scadenza ravvicinata, indicando le zone della RFI, il numero di militari europei e di civili iugoslavi interessati dall'utilizzo di siffatte munizioni?

In caso di accertamento di un legame diretto fra l'utilizzo di questo tipo di munizioni e i sintomi della "sindrome dei Balcani" e della guerra del Golfo, potrebbe la Commissione far sapere quali e quante misure prioritarie di sanità pubblica intenderebbe proporre quanto prima agli Stati membri?

  Lingua originale dell'interrogazione: FR
Interrogazione non ancora pubblicata nella GU



INTERROGAZIONE SCRITTA P-0070/01
di Joost Lagendijk (Verts/ALE) alla Commissione
(11 gennaio 2001)

Oggetto: Impiego di munizioni contenenti uranio impoverito nei Balcani

Analogamente agli Stati membri della NATO e alle organizzazioni di volontari operanti nei Balcani, la Commissione ? stata informata dalla NATO nel luglio 1999 dei possibili rischi tossici conseguenti all'impiego di munizioni contenenti uranio impoverito?(1)

In caso affermativo, quali misure ha adottato la Commissione per proteggere i propri operatori presenti nei Balcani da possibili conseguenze negative?

In caso negativo, è la Commissione ancora disposta ad adottare delle misure, sulla base delle informazioni fornite di recente, per tutelare i suoi cooperatori presenti nella regione?

Condivide la Commissione l'opinione dell'interrogante, secondo cui, viste le sue attività nei Balcani, essa dovrebbe partecipare attivamente all'indagine internazionale annunciata?

Non ritiene la Commissione che nell'ambito di tale indagine internazionale sia necessario individuare non soltanto le eventuali conseguenze dell'uranio impoverito sulla salute del personale della NATO, ma anche, analogamente, le ripercussioni sulla salute della popolazione delle zone contaminate, che sono state visitate dal PNUA(2)?

 (1) Cfr. Handelsblad dell'8 gennaio e Berliner Morgenpost del 7 e 8 gennaio 2001.
 (2) Cfr. Le Monde del 6 gennaio 2001.
 

 Risposta provvisoria ("Word")
  Lingua originale dell'interrogazione: NL
Interrogazione non ancora pubblicata nella GU

P-0070/01FR
Réponse donnée par Mme Wallström
au nom de la Commission
(20 février 2001)

L'organisation du traité de l'Atlantique nord (OTAN) a récemment confirmé l'utilisation de munitions contenant de l'uranium appauvri. La Commission avait déjà connaissance des risques toxiques que cela pourrait représenter, notamment sur base du rapport provisoire des Nations Unies (UNEP) en octobre 1999, basé essentiellement sur des extrapolations des données connues après l'utilisation de telles armes dans le Golfe.

La Commission s'est souciée des inquiétudes que ceci pourrait causer auprès du personnel envoyé en mission dans les Balkans ainsi qu'auprès d'autres coopérants dans la région, et a pris les mesures qui convenaient pour informer les personnes concernées de la nature du risque ainsi que pour faire les analyses et examens qui s'imposeraient si le risque était confirmé.

Le groupe d'experts établi sous l'article 31 du traité Euratom se prononcera bientôt sur le risque radiologique éventuel. La Commission est aussi en étroit rapport avec toutes les organisations internationales qui ont entamé des enquêtes et études dans ce domaine.



INTERROGAZIONE SCRITTA E-0038/01
di Rodi Kratsa-Tsagaropoulou (PPE-DE) alla Commissione
(09 gennaio 2001)

Oggetto: Effetti delle bombe a uranio impoverito sulla salute dei militari

La morte per leucemia e altre forme di cancro e le gravi conseguenze sulla salute dei militari che hanno partecipato ai bombardamenti NATO nell'ex Iugoslavia creano grande inquietudine nell'opinione pubblica europea e minano l'attendibilità dei governi nazionali e delle Istituzioni europee.

Intende la Commissione effettuare controlli scientifici completi e sistematici in merito alle conseguenze sulla salute di cui sopra e comunicarne i risultati? Quali altri provvedimenti intende prendere relativamente alla ricerca dei responsabili, come pure alla prevenzione nei confronti dei cittadini europei? 

  Lingua originale dell'interrogazione: EL
Interrogazione non ancora pubblicata nella GU



INTERROGAZIONE SCRITTA P-0037/01
di Rodi Kratsa-Tsagaropoulou (PPE-DE) al Consiglio
(09 gennaio 2001)

Oggetto: Effetti dei proiettili ad uranio impoverito sulla salute dei militari

Le morti per leucemia e altre forme di cancro e le ripercussioni più generali dei bombardamenti Nato nell'ex-Iugoslavia sulla salute dei militari che vi hanno partecipato provocano un forte sdegno nell'opinione pubblica europea e nuocciono alla credibilit? dei governi nazionali e delle istituzioni europee.

Intende il Consiglio procedere con assiduit? a controlli scientifici sistematici per far luce su tali ripercussioni, e renderne noti i risultati? Quali altre misure conta di prendere che consentano di accertare le responsabilità e di proteggere i cittadini europei da dette ripercussioni? 

  Lingua originale dell'interrogazione: EL
Interrogazione non ancora pubblicata nella GU



INTERROGAZIONE ORALE H-0158/01
per il tempo delle interrogazioni della tornata di marzo 2001
a norma dell'articolo 43 del regolamento di Marianne Eriksson alla Commissione

Oggetto: Uranio impoverito

Gli arsenali di alcuni Stati dell'UE dispongono gi? di armi all'uranio impoverito. Nel caso, tra l'altro, di gestione militare di crisi, l'UE avr? accesso alle risorse materiali della NATO. Quali provvedimenti intende prendere la Commissione affinché l'uranio impoverito non venga utilizzato nelle future operazioni dell'UE?



INTERROGAZIONE ORALE H-0055/01
per il tempo delle interrogazioni della tornata di febbraio 2001
a norma dell'articolo 43 del regolamento di Rodi
Kratsa-Tsagaropoulou alla Commissione

Oggetto: Inquinamento radioattivo nel Mar Egeo e nel Mar Ionio

Stando a quanto pubblicato dalla stampa greca e da quella turca, come ha riferito 'Le Journal du Dimanche', missili a uranio impoverito sono stati utilizzati dalla marina da guerra greca e da quella turca nel corso delle esercitazioni effettuate negli ultimi dieci anni nel Mar Egeo e nel Mar Ionio. Ciò ha suscitato timori di inquinamento radioattivo negli abitanti delle isole e delle zone costiere dei due rispettivi mari, come pure nei cittadini degli Stati vicini, in quanto le correnti marine trasportano la radioattività al di là della zona in cui sono stati lanciati i missili.

Intende la Commissione istituire un comitato indipendente che faccia luce su tale questione e riferisca in merito alla effettiva situazione agli abitanti dei luoghi interessati, come pure a tutti i cittadini europei, prima di creare una 'sindrome dell'Egeo' più o meno giustificata? Intende cooperare in tal senso con i governi interessati? Quali provvedimenti preventivi intende assumere?



INTERROGAZIONE ORALE H-0054/01
per il tempo delle interrogazioni della tornata di febbraio 2001
a norma dell'articolo 43 del regolamento di Rodi
Kratsa-Tsagaropoulou al Consiglio

Oggetto: Inquinamento radioattivo nel Mar Egeo e nel Mar Ionio

Stando a quanto pubblicato dalla stampa greca e da quella turca, come ha riferito 'Le Journal du Dimanche', missili a uranio impoverito sono stati utilizzati dalla marina da guerra greca e da quella turca nel corso delle esercitazioni effettuate negli ultimi dieci anni nel Mar Egeo e nel Mar Ionio. Ciò ha suscitato timori di inquinamento radioattivo negli abitanti delle isole e delle zone costiere dei due rispettivi mari, come pure nei cittadini degli Stati vicini, in quanto le correnti marine trasportano la radioattività al di là della zona in cui sono stati lanciati i missili.

Intende il Consiglio istituire un comitato indipendente che faccia luce su tale questione e riferisca in merito alla effettiva situazione agli abitanti dei luoghi interessati, come pure a tutti i cittadini europei, prima di creare una 'sindrome dell'Egeo' più o meno giustificata? Intende cooperare in tal senso con i governi interessati? Quali provvedimenti preventivi intende assumere?



INTERROGAZIONE ORALE H-0014/01/riv.1
per il tempo delle interrogazioni della tornata di febbraio 2001
a norma dell'articolo 43 del regolamento di Alexandros Alavanos alla Commissione

Oggetto: Effetti delle bombe all'uranio sul Kosovo

Forti inquietudini hanno suscitato in Europa i casi di leucemia da cui sono stati colpiti militari delle forze multinazionali in servizio in Bosnia e nel Kosovo e che sono attribuibili alle bombe all'uranio impoverito. A una precedente interrogazione (H-0429/99)(1), la Commissione aveva tra l'altro risposto che a) la relazione del Centro regionale per l'ambiente dell'Europa centrale e orientale 'è stata distribuita ai Ministri dell'ambiente degli Stati membri nel giugno 1999' e b) 'non sono stati ancora definiti i dettagli analitici circa il finanziamento delle operazioni di ripristino'.

Dato che nella plenaria di gennaio non sono state fornite risposte a questo specifico problema e stante che il Commissario ha fatto tuttavia riferimento a una riunione del gruppo di esperti indipendenti, ritiene la Commissione che dalla relazione citata siano emersi dati inquietanti per la salute degli abitanti e dei militari? Chi porterà avanti il programma di esami medici per gli abitanti delle zone colpite dalle bombe all'uranio? Quali sono le conclusioni della riunione degli esperti indipendenti cui ha fatto riferimento il Commissario e quali nuove misure aggiuntive verranno prese?

 (1) Risposta scritta data il 14.9.1999



INTERROGAZIONE ORALE H-0013/01/riv.1
per il tempo delle interrogazioni della tornata di febbraio 2001
a norma dell'articolo 43 del regolamento di Alexandros Alavanos al Consiglio

Oggetto: Responsabilità di Javier Solana quanto alla 'sindrome dei Balcani'

I cittadini dell'Unione europea sono turbati dalle rivelazioni circa gli effetti catastrofici sulla salute dei civili e dei membri del personale militare, come pure sull'ambiente, causati dall'impiego durante la guerra di Iugoslavia di bombe a uranio impoverito della NATO. Le maggiori responsabilità politiche nell'ambito dell'Alleanza Atlantica le ha, oltre ai governi dei suoi Stati membri, l'allora Segretario generale della NATO e attuale Alto Rappresentante della PESC, Javier Solana.

Dato che sulla questione dell'uranio non sono state fornite risposte durante la discussione svoltasi nella plenaria di gennaio, ritiene il Consiglio che una personalità che ha gravissime responsabilità politiche per aver dato il via libera all'impiego di materiali cancerogeni e tossici malgrado gli ammonimenti dei centri scientifici internazionali che ne hanno segnalato le conseguenze terrorizzanti, stando alle accuse del governo italiano e di altri governi, possa godere della fiducia, del prestigio, della buona immagine e del rispetto necessari a rappresentare ad altissimo livello la politica estera e di sicurezza dell'Unione europea, in particolare trattandosi di indagare e ricercare di chi sono le responsabilità della 'sindrome dei Balcani'? Esaminerà il Consiglio l'eventualità di nominare un nuovo Alto Rappresentante per far sì che la politica estera europea acquisti la necessaria attendibilità?



INTERROGAZIONE ORALE H-0009/01
per il tempo delle interrogazioni della tornata di gennaio 2001
a norma dell'articolo 43 del regolamento di Efstratios Korakas al Consiglio

Oggetto: Gravissime conseguenze per la salute dei soldati che hanno prestato servizio in Kosovo dovute all'uso di bombe contenenti uranio impoverito

Oltre alle note conseguenze per l'ambiente e per gli abitanti della zona, la guerra in Iugoslavia ha avuto effetti gravissimi sulla salute dei soldati che hanno prestato e prestano servizio in tale regione, a causa dell'utilizzazione da parte della NATO di decine di migliaia di bombe contenenti uranio impoverito. Conformemente alle notizie diffuse dal quotidiano 'Diario de Noticias' del 2.1.2001 il governo portoghese ha dato ordine di sottoporre ad esami medici tutti i soldati portoghesi che hanno prestato servizio in Iugoslavia per appurare se hanno subito radiazioni e, in caso affermativo, quanti di loro.

Quali misure intende adottare il Consiglio per lo svolgimento di un controllo medico completo su tutti i soldati che hanno prestato e prestano servizio nelle zone interessate, quali stanziamenti metterà a disposizione l'UE per tali esami nonché per la cura e la protezione degli abitanti delle zone colpite e per la protezione dell'ambiente di questa regione?



INTERROGAZIONE ORALE H-0008/01
per il tempo delle interrogazioni della tornata di gennaio 2001 a norma dell'articolo 43 del regolamento di Mihail Papayannakis al Consiglio

Oggetto: Le conseguenza della guerra in Iugoslavia

Dall'aprile 1999 in una serie di interrogazioni ho affrontato la questione dell'inquinamento nucleare derivante dall'uso di proiettili contenenti uranio impoverito contro carri armati nelle azioni contro la Iugoslavia, la violazione del Trattato sul divieto dell'uso di materiale bellico dannoso per l'ambiente e la salute pubblica nonché le conseguenze della guerra in Jugoslavia per quanto riguarda l'ambiente e la salute della popolazione. Attualmente suscitano apprensione i casi registrati presso soldati italiani (sei sono già morti di leucemia), belgi (cinque casi di cancro), portoghesi e di altri paesi che avevano prestato servizio in Bosnia e Kosovo, casi che molto probabilmente sono dovuti alle conseguenze dell'uso di proiettili contenenti uranio impoverito. Non ritiene il Consiglio che sia urgente procedere all'elaborazione di uno studio di vaste dimensioni sulle conseguenze dei bombardamenti NATO per la salute sia dei soldati che delle popolazioni locali, e non intende proporre, nel quadro del procedimento di ricostruzione dei Balcani, di accordare maggiore attenzione all'ambiente (depurazione dei suoli, dell'acqua potabile e degli ecosistemi fluviali) e alla salute della popolazione locale e dei profughi che tornano alle loro case?



INTERROGAZIONE ORALE O-0002/01
a norma dell'articolo 42 del regolamento

di Caroline Jackson, a nome della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la politica dei consumatori alla Commissione 

Oggetto: Pericoli per la salute umana e per l'ambiente derivante dalle armi in uranio impoverito

Può la Commissione rendere noto quali studi ha svolto in merito ai pericoli per la salute umana e l'ambiente derivanti dall'uranio impoverito utilizzato per le armi durante la guerra del Golfo e i conflitti in Bosnia e in Kosovo? Alla luce delle gravi preoccupazioni emerse, cosa ritiene che gli Stati membri potrebbero o dovrebbero fare per affrontare il problema?



INTERROGAZIONE SCRITTA E-3560/00
di Charles Tannock (PPE-DE) e Graham Watson (ELDR) alla Commissione
(07 novembre 2000)

Oggetto: Conseguenze dell'uso di granate contenenti uranio impoverito in Kosovo

Tenendo conto del pacchetto di 200 milioni di euro concesso alla Serbia a titolo di aiuti d'urgenza e dell'impegno assunto dal Commissario Patten nella riunione del 25 ottobre di valutare i rischi per l'ambiente e per la salute provocati dagli eventi degli ultimi anni, e dato il presunto aumento dell'incidenza di tumori e di malformazioni congenite registrato in alcune regioni del Kosovo dopo l'uso di granate contenenti uranio impoverito U-238 (DU) da parte delle truppe della NATO durante i bombardamenti dello scorso anno, intende la Commissione procedere senza indugio ad un'analisi globale dell'impatto, eventualmente con il cofinanziamento e la cooperazione della task-force sui Balcani del PNUA/HABITAT, al fine di fornire assistenza alle persone colpite?

Risposta provvisoria ("Word")
Lingua originale dell'interrogazione: EN
Interrogazione non ancora pubblicata nella GU

E-3560/00IT 
Risposta data dal sig. Patten 
a nome della Commissione 
(1° dicembre 2000)

La Commissione rinvia l'onorevole parlamentare alle risposte date alle interrogazioni orali H-429/00 dell'onorevole Alavanos e H-431/99 dell'onorevole Papayannakis nell'ora delle interrogazioni della tornata del settembre 1999 e all'interrogazione scritta E-1481/99 dell'onorevole Manisco, nonché l'interrogazione scritta 4-1256/00 dell'onorevole Cossutta sull'eventuale esistenza d'inquinamento radioattivo a seguito dell'impiego di proietti all'uranio impoverito nel Kosovo. In tali risposte la Commissione dichiarava che, secondo due studi, uno dei quali effettuato dal programma ambiente delle Nazioni Unite (UNEP), il conflitto nel Kosovo non ha provocato alcuna catastrofe ambientale per la regione. L'onorevole parlamentare è a conoscenza del fatto che l'unità Balcani dell'UNEP ha rimesso sul tappeto la questione organizzando una visita in loco nelle prossime settimane, sulla scorta delle nuove informazioni fornite dalla NATO. La Commissione segue con interesse il lavoro dell'unità di cui sopra e, piuttosto che duplicare gli sforzi, attende i risultati dell'UNEP prima di prendere qualsiasi decisione in merito.
L'aiuto d'urgenza di 200 milioni di euro annunciato per la Serbia serve a soddisfare, nei prossimi mesi invernali, le esigenze prioritarie individuate dal presidente Kostunica e dai suoi collaboratori. I problemi ambientali, sebbene di per sé importanti, non rientrano in queste priorità immediate. Assieme alla Banca mondiale, la Commissione sta cominciando a valutare il fabbisogno globale della Serbia; i risultati di tale valutazione, che saranno pronti tra qualche mese, determineranno le future priorità d'intervento. La Commissione sostiene altresì un programma di azioni regionali di ricostruzione ambientale, nel quadro del patto di stabilità, che interessa tutta la regione dei Balcani.



INTERROGAZIONE SCRITTA P-3511/00
di Charles Tannock (PPE-DE) alla Commissione
(30 ottobre 2000)
Oggetto: Conseguenze dell'uso di proiettili all'uranio impoverito
in Kosovo

Memore del pacchetto d'urgenza per l'assistenza alla Serbia del valore di 200 milioni di euro e dell'impegno assunto dal Commissario Patten nella plenaria del 25 ottobre di esaminare i rischi per l'ambiente e la salute provocati dai fatti dell'anno scorso e in considerazione del presunto aumento di casi di cancro e di malformazioni neonatali in regioni del Kosovo a seguito dell'uso, da parte delle forze NATO, di proiettili all'uranio impoverito U-238 (DU) durante i bombardamenti dell'anno scorso, intende la Commissione avviare senza indugi un esauriente studio d'impatto, eventualmente cofinanziato e in collaborazione con la task force proposta UNEP/UNCHS Balcani (BTF), per fornire assistenza a coloro che sono stati contaminati?

  Lingua originale dell'interrogazione: EN
Interrogazione non ancora pubblicata nella GU



INTERROGAZIONE SCRITTA E-1645/00
di Armando Cossutta (GUE/NGL) alla Commissione
(11 maggio 2000)

[vedi ns art: Uranio 238 anche nei videogiochi: ci abituano da bambini (6 gennaio 2000)]

Oggetto: Videogiochi e uranio impoverito

Nel videogioco "Starcraft" commercializzato in Italia dalla Blizzard, che - come troppo spesso succede in questi giochi - si impernia sul concetto di guerra, è possibile utilizzare l'uranio 238 per rinforzare i proiettili. Il manuale italiano a pagina 43 riporta: "Ricerca proiettili U238; queste munizioni in uranio impoverito sono in grado di migliorare la portata di tiro dei fucili Gauss". E ancora a pagina 41: "Irradiazione: un'unità nemica presa come bersaglio di questo dispositivo viene immersa in un fluido altamente energetico di particelle radioattive, in grado di infliggere notevoli quantità di danni... Il campo radioattivo provocherà seri problemi... Nel tempo poi la radioattività decresce".

1. Giudica la Commissione che sia corretto che giovani e giovanissimi si familiarizzino con l'idea di usare materiale nucleare?

2. Non crede la Commissione di dover adottare delle misure per evitare la banalizzazione del nucleare nella cultura delle giovani generazioni europee?

3. Non ritiene la Commissione che sia opportuno arginare il diluvio di violenza cui sono esposti i giovanissimi mediante i videogiochi?

Interrogazione in attesa di risposta



Interrogazioni parlamentari
INTERROGAZIONE SCRITTA E-1256/00
di Armando Cossutta (GUE/NGL) alla Commissione
(05 aprile 2000)

Oggetto: Bombe radioattive sul Kosovo

Nelle undici settimane di guerra nel Kosovo, gli aerei NATO hanno sparato bombe all'uranio impoverito in quantità che ammontano a centinaia di chilogrammi di materiale radioattivo.

Le bombe, studiate in funzione anticarro, sono relativamente poco costose, dato che l'uranio impoverito è uno scarto di altre lavorazioni. Esse rilasciano una polvere finissima di ossido di uranio (il diametro di ogni particella è di 400 volte inferiore a quello di un granello di sabbia) che con il vento si disperde per decine di chilometri o viene veicolata dalle acque superficiali. La radioattività così sviluppata è estremamente pericolosa in caso di contaminazione interna, per inalazione o per ingestione. Le particelle di uranio infatti sono facilmente solubili nei fluidi dell'organismo e si fissano stabilmente in alcuni organi bersaglio, come reni, fegato e ossa.

Le persone che si trovano nella zona contaminata subiscono quindi danni notevoli all'organismo, sia per radiazione che per tossicità diretta.

Dall'esperienza della guerra del Golfo, in cui furono usate bombe analoghe dei cui effetti restarono vittime anche centinaia di militari americani, si è appreso che cancro, leucemia, aborti e malformazioni congenite, malattie epatiche e nervose, ne sono le conseguenze più immediate sugli uomini. Ci sono poi le conseguenze a lungo termine sull'ambiente.

1. Non ritiene la Commissione che sia necessario adottare misure destinate ad accertare l'entità dell'inquinamento radioattivo nel Kosovo?

2. Non ritiene la Commissione di dover favorire misure di decontaminazione?

3. Non ritiene la Commissione di dover attuare un programma specifico di screening per la popolazione più a rischio, come donne in gravidanza e bambini?

4. Non crede la Commissione che sia necessario promuovere un'azione internazionale di messa al bando delle bombe a uranio impoverito?

Interrogazione in attesa di risposta



Interrogazioni parlamentari
INTERROGAZIONE SCRITTA E-0419/00
di Erik Meijer (GUE/NGL) alla Commissione
(07 febbraio 2000)

[vedi ns art: Brucia un cargo KAL Boeing 747 a Londra: è contaminazione (22 dicembre 1999)]

Oggetto: Stop ai rischi connessi all'impiego di uranio impoverito nell'aviazione (civile)

1. È la Commissione a conoscenza della relazione pubblicata da "New Scientist" (Regno Unito) del 15 gennaio 2000, che prende in esame l'incidente del Boeing 747 della Corean Airlines, avvenuto nell'Essex - Gran Bretagna - nel dicembre 1999, e da cui tra l'altro risulta che il velivolo (civile) trasportava nella parte posteriore 300 kg di uranio impoverito, non come carico, ma come contrappeso?

2. Sa la Commissione che l'uranio impoverito viene utilizzato su vasta scala soprattutto nei velivoli di più vecchia concezione?

3. Sa altresì la Commissione che l'uranio impoverito è un materiale che comporta gravi rischi per la sanità pubblica, come lo dimostrano il disastro aereo di Bijlmermeer (Amsterdam, Paesi Bassi) e ancor di più la guerra del Golfo in Irak?

4. Può indicare la Commissione quali sono le norme a livello europeo o mondiale che disciplinano l'impiego dell'uranio impoverito nella costruzione aeronautica?

5. Può la Commissione indicare quali sono le norme che disciplinano il trattamento dell'uranio impoverito all'atto dello smantellamento dei velivoli e in caso di calamità?

6. Quali iniziative intende adottare la Commissione per porre definitivamente termine ai rischi connessi all'utilizzo dell'uranio impoverito nei velivoli?

Lingua originale dell'interrogazione: NL
Interrogazione in attesa di risposta



Interrogazioni parlamentari
INTERROGAZIONE ORALE H-0786/99 (3 dicembre 1999)
per il tempo delle interrogazioni della tornata di gennaio 2000
a norma dell'articolo 43 del regolamento
di David Bowe
alla Commissione

[Vedi: Come l'Uranio si sospende e disperde nell'aria]

Oggetto: Armi con uranio impoverito

Ha effettuato la Commissione studi sugli effetti che l'inquinamento transfrontaliero dovuto all'utilizzazione di armi con uranio impoverito durante il conflitto kosovaro potrebbe avere sugli Stati dell'UE? In caso contrario, per quale ragione?



Interrogazioni parlamentari
INTERROGAZIONE ORALE O-0073/99  (02.12.1999)
a norma dell'articolo 42 del regolamento
di Patricia McKenna, a nome del gruppo Verts/ALE
alla Commissione

Oggetto: Uranio impoverito

Quando il Segretario generale del Consiglio dell'Unione europea e Alto commissario della PESC, Javier Solana, era ancora Segretario generale della Nato, sapeva che gli aerei della Nato impiegati nei bombardamenti in territorio iugoslavo avevano utilizzato armi con testate contenenti uranio impoverito? Tali armi sono state utilizzate da aerei degli Stati membri dell'UE e, in tal caso, quali Stati erano coinvolti? Ha pubblicato l'UE, in collaborazione o meno con la Nato e l'UEO, studi concernenti i pericoli a lungo termine posti dall'uranio impoverito in termini di inquinamento del suolo e dell'aria, in particolare nelle aree in cui sono stati colpiti obiettivi civili? In caso negativo, intende la Commissione proporre un tale studio? Studi di questo tipo sono stati realizzati o sono in corso di realizzazione? È vero che i soldati delle forze Nato attualmente di stanza nella regione sono sottoposti a controlli speciali contro le radiazioni nucleari e che tali misure non sono applicate ai civili che vivono nella stessa regione? Sarà proibito l'uso di testate contenenti uranio impoverito da parte di eventuali future forze militari UE per la gestione delle crisi nel corso delle cosiddette operazioni per il mantenimento della pace?



INTERROGAZIONE ORALE O-0072/99  (02.12.1999)
a norma dell'articolo 42 del regolamento
di Patricia McKenna, a nome del gruppo Verts/ALE
al Consiglio

Oggetto: Uranio impoverito

Quando il Segretario generale del Consiglio dell'Unione europea e Alto commissario della PESC, Javier Solana, era ancora Segretario generale della Nato, sapeva che gli aerei della Nato impiegati nei bombardamenti in territorio iugoslavo avevano utilizzato armi con testate contenenti uranio impoverito? Tali armi sono state utilizzate da aerei degli Stati membri dell'UE e, in tal caso, quali Stati erano coinvolti? Ha pubblicato l'UE, in collaborazione o meno con la Nato e l'UEO, studi concernenti i pericoli a lungo termine posti dall'uranio impoverito in termini di inquinamento del suolo e dell'aria, in particolare nelle aree in cui sono stati colpiti obiettivi civili? In caso negativo, intende la Commissione proporre un tale studio? Studi di questo tipo sono stati realizzati o sono in corso di realizzazione? È vero che i soldati delle forze Nato attualmente di stanza nella regione sono sottoposti a controlli speciali contro le radiazioni nucleari e che tali misure non sono applicate ai civili che vivono nella stessa regione? Sarà proibito l'uso di testate contenenti uranio impoverito da parte di eventuali future forze militari UE per la gestione delle crisi nel corso delle cosiddette operazioni per il mantenimento della pace?



Interrogazioni parlamentari
INTERROGAZIONE SCRITTA E-1512/99
di Alexandros Alavanos (GUE/NGL) alla Commissione

(1o settembre 1999)

Oggetto:  Relazione sulle bombe americane a uranio lanciate sulla Iugoslavia

Il Centro regionale per l'ambiente dell'Europa centrale e orientale con sede a Budapest ha elaborato per conto della Commissione una relazione - a tutt'oggi inedita - sulle conseguenze a livello ambientale dei bombardamenti aerei sulla Iugoslavia. La relazione riporta che ognuna delle bombe speciali all'uranio utilizzate dalla forza aerea americana "Thunderbolt" durante i suoi attacchi contro i carri armati serbi conteneva 275 g di uranio esaurito, che è "forse la più pericolosa delle sostanze cancerogene e tossiche" rilasciate nell'ambiente in Iugoslavia. Si dice inoltre che "numerose delle sostanze liberate sono suscettibili di provocare malformazioni e complicazioni genetiche, mentre altre sono legate a malattie neurologiche e epatiche mortali". Quel che più preoccupa è che nella relazione si segnala che tale sostanza radioattiva può rappresentare una sorta di "aerosol in movimento" e interessare più ampie aree geografiche. Non è un caso che - come si precisa nella relazione - i regolamenti militari degli USA impongano l'uso di guanti e maschere di protezione al personale che maneggia un materiale di questo tipo. Si sottolinea inoltre che l'uso di armi a uranio esaurito durante la guerra del Golfo ha provocato gravi malattie nei veterani americani e britannici, come pure malformazioni nella popolazione irachena.

Può la Commissione rispondere ai seguenti quesiti:

1. Per quale motivo non pubblica la relazione elaborata dal Centro regionale per l'ambiente dell'Europa centrale e orientale, che essa stessa ha commissionato?

2. Perché non procede ad avvertire e ad informare, e non propone misure concrete per proteggere la popolazione delle regioni colpite dai bombardamenti?

3. Intende intraprendere con la massima urgenza un esame delle condizioni climatiche in cui l'inquinamento radioattivo può trasformarsi in una sorta di "aerosol in movimento", nonché proporre misure concrete a favore delle popolazioni di altre regioni dei Balcani?

4. Intende chiedere l'applicazione del principio "chi inquina paga", cosa che implicherebbe che gli USA sostengano tutte le spese delle operazioni intese a far fronte all'inquinamento tossico?

Risposta(e)
Lingua originale dell'interrogazione: EL
GU C 27 del 29/01/2000 (pag. 103).

Interrogazioni parlamentari
INTERROGAZIONE SCRITTA E-1512/99
di Alexandros Alavanos (GUE/NGL) alla Commissione

(1o settembre 1999)

Risposta data dalla sig.ra Wallström in nome della Commissione

 (8 ottobre 1999)

La Commissione si pregia di rinviare l'Onorevole Parlamentare alla risposta da essa data alla Sua interrogazione orale H-429/99 fatta nell'ora delle interrogazioni della sessione di settembre 1999(1) del Parlamento.

 (1) Discussioni del Parlamento (settembre 1999).

GU C 27 del 29/01/2000 (pag. 103).



Interrogazioni parlamentari
INTERROGAZIONE SCRITTA E-1481/99
di Lucio Manisco (GUE/NGL) alla Commissione
(1o settembre 1999)

Oggetto:  Inquinamento dovuto alla guerra del Kosovo

Durante la guerra del Kosovo i bambardamenti della NATO hanno colpito deliberatamente raffinerie, fabbriche chimiche, insomma industrie ad altissimo rischio ecologico.

Il livello di inquinamento è altissimo per l'elevata percentuale di ossido di zolfo e di azoto e di altri elementi tossici che hanno inquinato l'aria e le falde acquifere e tutti i fiumi della regione, compreso il Danubio, ormai carico solo di veleni, scaricati alla foce nel Mar Nero. L'utilizzazione di armi ad uranio impoverito (contenente per il 97,8 % Uranio 238) ha creato nuvole di polvere radioattiva, con conseguenti emissioni di radioattività e rischi di tumori.

1. La Commissione ha preparato un piano d'aiuto d'emergenza specifico per l'inquinamento ambientale che colpisce indiscriminatamente tutti gli abitanti della regione?

2. Quale somma ha destinato all'attuazione di tale piano?

3. Quali misure urgenti ha preso la Commissione in merito al controllo e monitoraggio delle correnti aeree suscettibili di trasportare la polvere radioattiva?

4. Quali misure urgenti intende prendere la Commissione per il riassetto delle reti di acqua potabile?

Risposta(e)
GU C 203 E del 18/07/2000 (pag. 2)

Interrogazioni parlamentari
INTERROGAZIONE SCRITTA E-1481/99
di Lucio Manisco (GUE/NGL) alla Commissione
(1o settembre 1999)
Risposta data dall'onorevole Wallström in nome dalla Commissione
(22 ottobre 1999)

la Commissione invita l'onorevole parlamentare a prendere visione delle risposte da essa date alle interrogazioni orali H-429/99 dell'onorevole Alavanos e H-431/99 dell'onorevole Papayannakis durante l'ora delle interrogazioni alla tornata del Parlamento del settembre 1999(1).

La Commissione aggiunge che essa ha assunto un ruolo guida nell'ampio sforzo internazionale attraverso le azioni svolte dal suo ufficio umanitario e dalla task force per la ricostruzione del Kosovo (TAFKO). Il problema dell'acqua potabile inquinata è noto ed è stato in particolare affrontato attraverso il programma integrato della Comunità per il ripristino del Kosovo che finanzia la riparazione e ricostruzione di varie strutture idriche, compresa una nuova stazione di pompaggio a Gracanica. Altri fondi sono accantonati a favore di progetti concernenti l'acqua, soprattutto nella zona di Mitrovica. È inoltre previsto un fondo di sviluppo comunale per il finanziamento di progetti locali di infrastruttura, tra cui il trattamento dell'acqua.

La task force sui Balcani del programma Ambiente delle Nazioni Unite/centro delle Nazioni Unite sugli insediamenti umani (habitat) (UNEP/UNHCS) ha effettuato una missione tecnica per valutare la situazione ambientale nel Kosovo e un rapporto completo dovrebbe essere disponibile nel settembre 1999. La Commissione esaminerà i risultati. Per il momento è quindi prematuro indicare quali interventi potranno essere presi in considerazione nel settore dell'ambiente.

(1) Dibattiti del Parlamento europeo (settembre 1999).

     GU C 203 E del 18/07/2000 (pag. 2).



Interrogazioni parlamentari
INTERROGAZIONE ORALE H-0431/99
per il tempo delle interrogazioni della tornata di settembre 1999
a norma dell'articolo 43 del regolamento
di Mihail Papayannakis
alla Commissione

Oggetto: Conseguenze sull'ambiente della guerra in Iugoslavia

Può dire la Commissione se ha proceduto alla valutazione della portata dei danni arrecati all'ambiente nei Balcani dai bombardamenti NATO e del costo delle misure necessarie per rimediarvi? Può inoltre segnalare quali sono i risultati di tale valutazione che, d'altra parte, le è stata chiesta anche dal Consiglio "Ambiente" del maggio 1999?



Interrogazioni parlamentari
INTERROGAZIONE ORALE H-0429/99 (28.07.1999)
per il tempo delle interrogazioni della tornata di settembre 1999
a norma dell'articolo 43 del regolamento
di Alexandros Alavanos
alla Commissione

Oggetto: Relazione sulle bombe a uranio esaurito lanciate dagli USA sulla Iugoslavia

Il Centro regionale per l'ambiente dell'Europa centrale e orientale con sede a Budapest ha elaborato per conto della Commissione una relazione - a tutt'oggi inedita - sulle conseguenze a livello ambientale dei bombardamenti aerei sulla Iugoslavia. La relazione riporta che ognuna delle bombe speciali all'uranio utilizzate dalla forza aerea americana "Thunderbolt' durante i suoi attacchi contro i carri armati serbi conteneva 275 g di uranio esaurito, che è "forse la più pericolosa delle sostanze cancerogene e tossiche" liberate nell'ambiente in Iugoslavia.

Può la Commissione rispondere ai seguenti quesiti: per quale motivo non pubblica la sopraccitata relazione che essa stessa ha commissionato e perché non procede ad avvertire e ad informare, e non propone misure concrete per proteggere la popolazione delle regioni colpite dai bombardamenti? Intende intraprendere con la massima urgenza un esame delle condizioni climatiche in cui l'inquinamento radioattivo può trasformarsi - come si dice nella relazione - in una sorta di 'aerosol in movimento', nonché proporre misure concrete a favore delle popolazioni di altre regioni dei Balcani? Infine, intende chiedere l'applicazione del principio "chi inquina paga", cosa che implicherebbe che gli USA sostengano tutte le spese delle operazioni intese a far fronte all'inquinamento tossico?

EU Parliamentary questions

WRITTEN QUESTION P-1037/01
WRITTEN QUESTION E-0887/01
WRITTEN QUESTION E-0886/01
WRITTEN QUESTION E-0885/01
WRITTEN QUESTION E-0884/01
WRITTEN QUESTION E-0777/01
WRITTEN QUESTION E-0429/01
WRITTEN QUESTION E-0222/01
WRITTEN QUESTION E-0199/01
WRITTEN QUESTION E-0184/01
WRITTEN QUESTION P-0148/01
WRITTEN QUESTION P-0070/01
WRITTEN QUESTION E-0038/01
WRITTEN QUESTION P-0037/01
ORAL QUESTION H-0158/01
ORAL QUESTION H-0055/01
ORAL QUESTION H-0054/01
ORAL QUESTION H-0014/01/rev. 1
ORAL QUESTION H-0013/01/rev. 1
ORAL QUESTION H-0009/01
ORAL QUESTION H-0008/01
ORAL QUESTION O-0002/01
WRITTEN QUESTION E-3560/00
WRITTEN QUESTION P-3511/00
WRITTEN QUESTION E-1645/00
WRITTEN QUESTION E-1256/00
WRITTEN QUESTION E-0419/00
ORAL QUESTION H-0786/99
ORAL QUESTION O-0072/99
ORAL QUESTION O-0073/99
WRITTEN QUESTION E-1512/99
WRITTEN QUESTION E-1481/99
ORAL QUESTION H-0431/99
ORAL QUESTION H-0429/99



Parliamentary questions
WRITTEN QUESTION E-1645/00 
by Armando Cossutta (GUE/NGL) to the Commission
(11 May 2000)

Subject: Video games and depleted uranium

In the 'Starcraft' video game (marketed in Italy by Blizzard),which - like all too many products of this type - is basically a war game, players can use uranium 238 to upgrade their weapons. An entry on page 43 of the Italian manual reads: ' U238 ammunition research; this depleted uranium ammunition can improve the range of Gauss guns.' A further entry on page 41 reads: 'Radiation: an enemy unit hit by one of these weapons will be bathed in highly radioactive particles capable of inflicting considerable damage (...) The radioactive field will create serious problems (...) Eventually radioactivity levels will decrease'.

Does the Commission believe that it is right for young people and little children to become accustomed to the idea of using nuclear weapons?

Does the Commission agree that it should take steps to prevent the concept of nuclear weapon use becoming commonplace in Europe's youth culture?

Does the Commission agree that it it would be appropriate to stem the flood of violence to which young children are being exposed by video games?

Original language of question: IT
Question not yet answered



Parliamentary questions
WRITTEN QUESTION E-1256/00 
by Armando Cossutta (GUE/NGL) to the Commission
(05 April 2000)

Subject: Radioactive bombs in Kosovo

During last eleven weeks of the war in Kosovo, NATO aircraft dropped depleted uranium bombs in quantities amounting to hundreds of kilos of radioactive material.

The bombs, devised as anti-tank weapons, are fairly cheap since depleted uranium is a by-product of other processes. They release a very fine uranium oxide powder (the diameter of each particle is 400 times smaller that that of a grain of sand), which is dispersed over tens of kilometres by the wind or carried in surface water. The radioactivity produced in this way is extremely dangerous if inhaled or ingested as it causes internal contamination. The uranium particles are easily soluble in body fluids and lodge in the victim's organs, such as kidneys, liver and bones.

People in the contaminated area thus suffer serious damage to their organism, as a result of radiation or direct contamination.

From the experience of the Gulf War, when similar bombs were used and hundreds of US soldiers are still suffering the effects, it has emerged that the most immediate effects on human beings include cancer, leukaemia, miscarriages and congenital malformations and diseases of the liver and nervous system. Then there are the long-term effects on the environment.

1. Does the Commission not consider that it is necessary to adopt measures to ascertain the extent of the radioactive pollution in Kosovo?

2. Does the Commission not think it should encourage decontamination measures?

3. Does the Commission not think it should introduce a specific screening programme for high risk groups, such as pregnant women and children?

4. Does the Commission not consider it necessary to promote an international campaign to ban depleted uranium bombs?

Original language of question: IT
Question not yet answered



Parliamentary questions
WRITTEN QUESTION E-0419/00 
by Erik Meijer (GUE/NGL) to the Commission
(07 February 2000)

Subject: Eliminating the dangers of using depleted uranium in (civil)aviation

1. Is the Commission aware of the report in the New Scientist (UK) for 15 January 2000 investigating the crash of the Korean-Air Boeing 747 in Essex, UK, in December 1999, which reveals in particular that the (civilian) airliner was carrying 300 kg of depleted uranium in the tail, not as cargo but as a counterweight?

2. Is the Commission aware that such quantities of depleted uranium are built into older aircraft in particular on a large scale?

3. Is the Commission also aware of the serious dangers to public health that can be caused by depleted uranium, the best known examples being the Bijlmermeer (Amsterdam, Netherlands) air crash and, on a vastly greater scale, the Gulf War in Iraq?

4. Can the Commission state to what rules, European or worldwide, the use of depleted uranium in aircraft construction is subject?

5. Can the Commission state what rules exist concerning the processing of depleted uranium during the dismantling of aircraft and the processing of depleted uranium in the event of disasters?

6. What action will the Commission take to eliminate completely the dangers posed by the use of depleted uranium in aircraft?

Original language of question: NL
Question not yet answered



Parliamentary questions
ORAL QUESTION H-0786/99 
for Question Time at the part-session in January 2000 
pursuant to Rule 43 of the Rules of Procedure 
by David Bowe 
to the Commission

Subject: Depleted uranium weapons

Has the Commission conducted any studies of the potential effects upon EU states of transboundary pollution arising from the use of depleted uranium weapons in the Kosovan conflict? If not, why not?



Parliamentary questions
ORAL QUESTION O-0072/99 
pursuant to Rule 42 of the Rules of Procedure 
by Patricia McKenna, on behalf of the Verts/ALE Group 
to the Council 

Subject: Depleted uranium

When the Secretary-General of the European Union Council and the High Commissioner of CFSP, Javier Solana, was still Secretary-General of NATO, was he aware that the NATO planes had used ammunition with warheads containing depleted uranium (DU) in their bombing of Yugoslavia? Was this ammunition used by planes coming from Member States of the EU and, if so, which countries were involved? Has the EU - with or without NATO and WEU - produced any study of the eventual dangers of DU in terms of radiation of the ground and air, in particular in areas where civilian targets were hit? If not, is the Council going to propose such a study? Are any such studies completed or under way? Is it true that soldiers of the NATO-armed force now stationed in the region undergo special tests for nuclear radiation and that such measures are not applied to the civilians living in the same region? Will the use of warheads containing DU be forbidden for use during so-called peace-enforcing operations in any future EU Military Crisis Management Force?



ORAL QUESTION O-0073/99 
pursuant to Rule 42 of the Rules of Procedure 
by Patricia McKenna, on behalf of the Verts/ALE Group 
to the Commission

(same text as above)



Parliamentary questions
WRITTEN QUESTION E-1512/99 
by Alexandros Alavanos (GUE/NGL) to the Commission
(1 September 1999)

Subject:  Report on use of uranium bombs by USA in Yugoslavia

The Regional Environmental Centre for Central and Eastern Europe, whose headquarters are in Budapest, has drawn up a report for the Commission - as yet unpublished - on the environmental impact of the bombing of Yugoslavia. The report notes that each of the special uranium-tipped bombs used by the US lightning-strike force against Serb armoured vehicles contained 275 grammes of depleted uranium, which is "possibly the most dangerous of the carcinogenic and toxic substances" released into the environment in Yugoslavia. Moreover, "many of the substances released can cause deformities and genetic complications, while others are linked to fatal diseases of the nervous system and liver in humans". The most alarming aspect of the report is its observation that this radioactive substance can become a "moving aerosol" with a wider geographical range. The report also notes that US military regulations require personnel to wear gloves and protective masks when handling this type of material. It is also stressed that the use of depleted uranium weapons in the Gulf War caused serious illness in American and British veterans and congenital malformations among the Iraqi population.

Please indicate:

1. Why does the Commission not publish the report of the Regional Environment Centre for Central and Eastern Europe, which it commissioned itself?

2. Why does it not issue warnings, information and practical proposals for the protection of the population in the regions affected by the bombing?

3. Will it, as a matter of urgency, examine the climatological conditions under which radioactive pollution can turn into a "moving aerosol" and will it propose practical measures for the populations of other regions in the Balkans?

4. Will it call for the "polluter-pays" principle to be applied, which would mean the USA footing the entire bill for the clean-up operation?

Answer(s)
Original language of question: EL
OJ C 27, 29/01/2000 (p. 103).
__
Parliamentary questions
WRITTEN QUESTION E-1512/99 
by Alexandros Alavanos (GUE/NGL) to the Commission
(1 September 1999)
Answer given by Mrs Wallström on behalf of the Commission
(8 October 1999)

The Commission would refer the Honourable Member to the reply it gave to his oral question H-429/99 during question time at Parliament's September 1999 part-session(1).

 (1) Debates of the Parliament (September 1999).

OJ C 27, 29/01/2000 (p. 103).



Parliamentary questions
WRITTEN QUESTION E-1481/99 
by Lucio Manisco (GUE/NGL) to the Commission
(1 September 1999)

Subject:  Pollution resulting from the war in Kosovo

During the war in Kosovo, NATO bombing attacks were deliberately targeted on refineries and chemical plants, in other words industries which pose a serious risk to the environment.

The levels of pollution caused are extremely high on account of the strong concentrations of nitrogen and sulphur oxide and other toxic chemicals which have polluted the air, the ground water and all the rivers in the region, including the Danube which is now full of toxins which are discharged into the Black Sea. The use of impoverished uranium weapons (containing 97,8 % Uranium 238) has created clouds of radioactive dust which give off radiation and may lead to the development of tumours.

1. Has the Commission prepared a specific emergency aid plan to combat the environmental pollution which has affected all of the region's inhabitants indiscriminately?

2. What sum of money has it set aside for the implementation of such a plan?

3. What urgent action has it taken to monitor air flows which are capable of transporting the radioactive dust?

4. What urgent action does it intend to take to clean up sources of drinking water?

 Answer(s)
Original language of question: IT 
OJ C 203 E, 18/07/2000 (p. 2).
__

Parliamentary questions
WRITTEN QUESTION E-1481/99 
by Lucio Manisco (GUE/NGL) to the Commission
(1 September 1999)
Answer given by Mrs Wallström on behalf of the Commission
(22 October 1999)

The Commission would refer the Honourable Member to the replies it gave to Oral Questions H-429/99 by Mr Alavanos and H-431/99 by Mr Papayannakis during question time at Parliament's September 1999 part-session(1).

The Commission would add that it has taken a leading role in the broader international effort through actions carried out by its humanitarian office and the task force for reconstruction of Kosovo (TAFKO). The problem of polluted drinking water is recognised and being addressed in particular through the Community's integrated rehabilitation programme for Kosovo where the financing of the repair and reconstruction of various water facilities, including a new pumping station at Gracanica is underway. Additional funds are earmarked for water projects especially in the area of Mitrovica. In addition a municipal development fund is planned, for the financing of local infrastructure projects, including water treatment.

The United Nations environment programme/United Nations centre for human settlements (habitats) (UNEP/UNHCS) Balkans task force has conducted a technical mission to assess the environmental situation in Kosovo and a full report is expected in September 1999. The Commission will examine the findings. It is, therefore, too early to say at this stage what intervention may be envisaged in the field of environment.

 (1) Debates of the European Parliament (September 1999).

   OJ C 203 E, 18/07/2000 (p. 2).



Parliamentary questions
ORAL QUESTION H-0431/99 
for Question Time at the part-session in September 1999 
pursuant to Rule 43 of the Rules of Procedure 
by Mihail Papayannakis 
to the Commission

Subject: Environmental impact of war in Yugoslavia

Has the Commission assessed the extent of the environmental damage in the Balkans caused by NATO bombing and the cost of repairing that damage? What is the outcome of its assessment, which it was also asked to carry out by the Council of Environment Ministers in May 1999?



Parliamentary questions
ORAL QUESTION H-0429/99 
for Question Time at the part-session in September 1999 
pursuant to Rule 43 of the Rules of Procedure 
by Alexandros Alavanos 
to the Commission

Subject: Report on use of depleted uranium bombs by USA in Yugoslavia

The Regional Environment Centre for Central and Eastern Europe, whose headquarters are in Budapest, has drawn up a report for the Commission - as yet unpublished - on the environmental impact of the bombing of Yugoslavia. The report notes that each of the special uranium-tipped bombs used by the US lightning-strike force against Serb armoured vehicles contained 275 grammes of depleted uranium, which is 'possibly the most dangerous of the carcinogenic and toxic substances' released into the environment in Yugoslavia.

Why does the Commission not publish the abovementioned report, which it commissioned itself, and why does it not issue warnings, information and practical proposals for the protection of the population in the regions affected by the bombing? Will it, as a matter of urgency, examine the climatological conditions under which radioactive pollution can turn into 'mobile aerosol' - as the report puts it - and will it propose practical measures for the populations of other regions in the Balkans? Finally, will it call for the 'polluter-pays-principle' to be applied, which would mean the USA footing the entire bill for the clean-up operation?