ARIA PULITA PER FERMARE IL MASSACRO
Intervento di Dario Fo al Consiglio Comunale straordinario del 23-2-2001 nella sua qualita' di garante del Referendum "Aria pulita" (Milano 23 febbraio 2001)

Ringrazio il Presidente del Consiglio Comunale e il Consiglio tutto per avermi permesso di parlare a nome del Comitato per il Referendum "Aria pulita" e a nome di 25 mila cittadini che hanno firmato la nostra proposta. "Milano e' la piu' bella citta' d'Europa" diceva Stendhal. E davvero con i suoi 60 Km di canali e fiumi che l'attraversavano in ogni direzione e i numerosi giardini e palazzi che presentava, doveva apparire magnifica. Pero' stiamo parlando di una Milano di due secoli e mezzo fa, quando la sua popolazione non raggiungeva le 150 mila unita'. Oggi Milano, raggiunge e supera il numero di 1 milione e 250 mila abitanti! Una recente indagine ha calcolato che negli ultimi vent'anni la nostra citta' ha registrato un esodo di circa mezzo milione di abitanti. Come mai? Cos'e' successo? Qualcuno ha ravvisato che alla base del fenomeno ci sia da considerare la chiusura di molte aziende e fabbriche, ma andando a fondo nell'indagine si scopre che quei cittadini usciti dalla citta' non sono andati molto lontani: in gran parte, si sono trasferiti nell'hinterland e paesi della Brianza e dintorni. Infatti essi in gran numero ogni giorno rientrano in citta' dove lavorano.

Intervistati da un gruppo di studio del Politecnico nella maggioranza questi pendolari hanno dichiarato che la loro decisione di abbandonare la citta' era determinata dal fatto che la ritenevano ormai invivibile, sia per lo smog che per la carenza di servizi sociali, per l'inquinamento acustico, per il vuoto di aggregazione culturale e "umana". Insomma, meglio vivere con tutti i disagi del pendolare, ma con almeno il conforto di poter crescere i propri figli in uno spazio un po' meno caotico e, senz'altro, piu' sano. Per inciso vogliamo ricordare il risultato di una inchiesta della Caritas: 300 mila abitanti della nostra citta' vivono al di sotto del livello minimo di poverta'.

Per quanto riguarda il traffico, tutti sappiamo che ogni giorno a Milano la bellezza di circa 1 milione di automezzi (dei quali una gran parte e' per il trasporto delle merci) entra ed esce dalla citta'. A questa valanga di vetture dobbiamo aggiungere da 300 a 400 mila macchine dei cittadini residenti. Questo movimento oltre causare un traffico abnorme con relativo frastuono, provoca uno dei piu' alti tassi di inquinamento atmosferico d'Europa. Tutti i giornali hanno pubblicato a piu' riprese i livelli di guardia piu' volte superati in abbondanza. La tossicita' dell'aria causa malattie al sistema respiratorio e cardiocircolatorio, allergie, crisi asmatiche e soprattutto cancro. L'anno scorso aveva suscitato grande scalpore la notizia divulgata dall'Organizzazione Mondiale della Sanita' secondo la quale nelle otto citta' piu' importanti d'Italia muoiono ogni anno circa 3500 persone, solo a causa delle polveri sottili... il che equivale a 10 morti al giorno. Ma a questi vanno aggiunti i decessi causati dal benzene e altri decine di gas tossici prodotti dalla combustione di carburanti di auto e riscaldamento. Il professor Aldo Ferrara, pneumologo dell'Universita' di Siena ha calcolato che a Milano per questa tossicita' muoiono almeno 3 persone al giorno, 90 al mese, piu' di 1000 all'anno... cioe' una strage! Come si puo' risolvere questo tragico problema?

Siamo d'accordo con l'Assessore al traffico Goggi che una delle soluzioni piu' efficaci sia quella di sviluppare il sistema del trasporto sotterraneo per mezzo di metropolitane. Impiantare tre, quattro nuove linee gioverebbe senz'altro a decongestionare l'intero traffico urbano, ma ahime' bisogna fare i conti con il tempo. E' risaputo che per progettare, ottenere permessi e fondi, indire appalti e realizzare una linea di metro' occorrono minimo 10 anni.

Quindi bisogna senz'altro cominciare al piu' presto, ma in attesa che facciamo? Stiamo a contare i morti che nel frattempo aumenteranno geometricamente il loro numero? Vi lascio calcolare per vostro conto l'entita' di questo massacro. Le proposte del referendum indicano invece come muoversi nella prospettiva immediata del prossimo triennio. Sul "Corriere della Sera" e' apparso domenica 11 febbraio un articolo in prima pagina a firma di Giovanni Caprara, una delle firme piu' prestigiose in campo scientifico, in cui si legge che l'ultima Finanziaria ha previsto la promozione del biodiesel come carburante per veicoli di trasporto e come combustibile per il riscaldamento, date le sue qualita' non inquinanti. Dal 1° di luglio prossimo, in tutta Italia, tutte le stazioni di rifornimento che lo richiederanno potranno installare una colonnina per la fornitura di biodiesel. Giovanni Caprara analizza gli effetti positivi dei combustibili vegetali e sottolinea che l'olio di colza non rilascia benzene e rispetto al gasolio abbatte dell'85% gli idrocarburi incombusti e in media abbatte del 50% gli altri gas tossici. Tanto per cominciare, quali vantaggi otterremmo se tutti i mezzi pubblici della citta' utilizzassero questo eco-carburante che oltre tutto e' meno caro del normale gasolio? Certo, i mezzi in questione, compresi quelli della Nettezza Urbana, di servizio, le autoambulanze, i mezzi dei Vigili del Fuoco eccetera, tutti insieme non raggiungono le 15 mila unita'. Ma l'effetto che si ricerca e' soprattutto di indicare con un esempio straordinario la volonta' innovatrice dell'amministrazione pubblica e un segnale di nuova cultura ai cittadini.

Vogliamo ricordare che lo Stato sollecita i Comuni perche' arrivino a trasformare il proprio parco macchine con motori e propellenti meno inquinanti. Per questo il Ministero competente ha messo a disposizione sovvenzioni al fine di sviluppare questa impellente metamorfosi. Ancora, il Ministero competente caldeggia l'impiego di mezzi a metano e ad energia elettrica i cui motori e relative batterie hanno guadagnato negli ultimi tempi una notevole crescita in potenza e autonomia. Non si tratta di utopie fantascientifiche, e' risaputo che in Germania, in Svizzera e in molti Paesi del nord Europa l'impiego di trasporti con energia elettrica e biodiesel funzionano gia' da anni. Anche in Italia come segnala il citato articolo del Corriere, nei Comuni di Forli', Ancona, Viterbo, Cesena, Imola Sansepolcro, Perugia e molti altri, l'uso di questi nuovi propellenti e' gia' una realta' in via di sviluppo. Segnaliamo anche i progetti di Roma, Firenze e Palermo. Ci piacerebbe moltissimo poter aggiungere fra non molto a questa lista anche la citta' di Milano. Per concludere, vogliamo ricordare che nella nostra proposta e' posta in grande evidenza la preoccupazione per la progettazione in atto di nuovi grandi assi stradali urbani che provocherebbero un incremento smisurato del traffico veicolare interno alla citta' e soprattutto il problema di come svuotare il piu' possibile di traffico il grande centro di Milano, il che significa la creazione di una rete di parcheggi di interscambio ai margini della citta' stessa. Soluzione sostenuta dal potenziamento dei mezzi di trasporto pubblico, sempre s'intende, mossi da propellenti non inquinanti. Ricordo che maggiori dettagli sono gia' a disposizione di tutti i consiglieri nella relazione tecnica di accompagnamento del quesito referendario.

Dario Fo