UNA VOCE URLA INASCOLTATA NEL DESERTO

Avrete di certo notato come ormai tutti i telegiornali si siano trasformati in quotidiani di cronaca nera: efferati delitti da prima pagina, omicidi per rapinare per puro sfizio a scopo di stupro, con particolare attenzione (è logico) a quelli in cui le vittime sono bambini o ragazze molto giovani.

Particolare attenzione anche ai fatti di sangue dove un giovane ammazza una donna o un uomo anziano. Se poi l'uomo o la donna sono pure padre o madre dell'assassino,  per il giornalista è una pacchia.

Professore ucciso e ritrovato in una discarica irriconoscibile in quanto il suo corpo è stato bruciato. Grazie alla perizia degli investigatori si scopre che si tratta di un professore di fisica e chimica della prestigiosa Università di Padova. Alla fine si scopre anche che è stato ucciso dal figlio. Ed ecco che si scatena la ricerca e il dibattito, esplodono servizi speciali, si interrogano psicologi illustri, psichiatri di fama internazionale, preti, frati, tossicologi, direttori di Università, poliziotti e giudici: di chi è la colpa? è la mancanza di ideali, è la fine degli slanci, la ricerca a ogni costo del successo, denaro facile, amori facili. Chi ha causato tanto degrado affettivo-morale-psichico? La scuola? I genitori? I mass media? Ecco che un sacerdote punta il dito: la fede. "Laddove i valori della fede sono crollati...". Stop!

Errore: il ragazzo era molto religioso, un credente attivo. "Pardon". Sono altri i valori degradati. Il vuoto disperato dei sentimenti. Quale rapporto c'era tra lui e il padre? Era un padre padrone o un padre troppo permissivo? Severità e amore sono i cardini della famiglia. Eppure nella Bibbia affiorano storie terribili dal grembo del sacro gruppo familiare, la cui integrità è benedetta da Dio. Dio ha appena creato Adamo ed Eva a sua somiglianza... se Dio è perfetto dovevano esserlo abbastanza i suoi figli... macchè: ecco, non è passata manco una generazione e le creature di Dio già si scannano fra di loro. Chi ha attizzato il fuoco di quella tragedia? Chi ha provocato gelosia e zizzania? Ma lui!Il Padre in persona, preferendo i doni di Abele, di professione pastore. è risaputo che il Creatore andava in brodo di giuggiole ogni volta che Abele gli sacrificava teneri agnelli e, al contrario, quando arrivava Caino, di professione contadino con mazzi di grano, di carote, di rape e peperoni, lui li schifava, li buttava ai porci. Si poteva umiliare a quel punto un figliolo? In poche parole, Dio aveva scelto che il popolo di Israele, suo prediletto, fosse di pastori nomadi... dovevano muoversi dietro le greggi, battersi per conquistarsi i pascoli... e scacciare da ogni terra i contadini stanziali, proprio come Caino e la sua prossima progenie. Ecco com'è scoppiato l'odio verso il fratello preferito dall'Altissimo. Non c'è dubbio, è proprio lui, il Padreterno, che l'ha causato. Poi lo so anch'io che s'è messo a urlare bloccando i pastori che si erano buttati alla caccia del fratricida: "Fermi... guai a chi bastona o uccide Caino!" E guardate bene, questo è scritto chiaramente nella Bibbia! E che dire poi di Giuseppe appeso a una fune e calato dai suoi fratelli giù in fondo a un pozzo e poi venduto a mercanti di schiavi? Andate a spulciare chi ha in verità commissionato, provocato quell'ignobile delitto.

E, tanto per concludere, fate caso per un attimo al sacrificio di Abramo. Che colpa aveva commesso quel povero ragazzo di Isacco tanto ubbidiente affezionato al suo genitore per ritrovarsi a capo chino, la mano del padre che gli spingeva in giù la testa per meglio sgozzarlo? Chi gli aveva ordinato quell'esecuzione? Ma lui, il Santo nostro Padre Creatore. Perchè, a che scopo? Così, voleva verificare se davvero il buon Abramo volesse un bene incommensurabile al suo Signore. Lui non ne aveva bisogno di quella prova. Sapeva bene che quel figliolo era la cosa più preziosa per Abramo... e colto quasi da un moto di insensata gelosia... ha voluto imporre al suo prediletto Abramo un sacrificio inumano scelleratamente mostruoso.

Era una verifica completamente inutile: poichè egli, Iddio, essendo dotato di occhi e mente che tutto vede e misura, ben era a conoscenza dell'amore smisurato che Abramo aveva per lui. Non aveva dubbi. L'ha scatenato solo per sfizio, per farsi quattro risate.

Vuoi mettere che spasso al momento in cui, bianco in faccia come uno straccio, il povero Abramo afferra per la nuca il figliolo, lo scaraventa in ginocchio, alza lo sciabolame... il figlio che, col cuore in gola, terrorizzato, grida: "Babbo, ma che ti prende?" "Scusa, ma ti devo sgozzare." "Sgozzare?! Ma che ti ho fatto?" "Niente, ma è per la gloria del Signore" e intanto volge gli occhi al cielo e sbircia lassù fra le nuvole dove spunta il Padreterno con la sua manona che fa cenni col ditone in giù e sibila: "Vai!, mozzalo! Scannalo!" Abramo si sente morire... il cervello gli sta per scoppiare... gli vien da vomitare... il figlio se la fa addosso, piangendo. "Vai Abramo... dimostra che mi ami più di tuo figlio!" Abramo fa per calare la mazzata.

 "Fermo lì -arriva l'angelo che lo blocca - Stop! Butta la sciabola, è tutto sospeso!

Niente sangue, niente carne: oggi è un giorno di magro!"... e il Padreterno che se ne va sculettando soddisfatto, facendo slalom stupendi fra le nuvole con gli angeli che gli fan da battipista.

E voi vi meravigliate che con un insegnamento del genere, con simili bordate di crudeltà sia affiorata una razza umana tanto squinternata, feroce, impietosa e priva di regole morali di ogni sorta?

Senza contare la catastrofe psicologica da paranoia che avrà causato quella beffa divina in quei due disgraziati di padre e figlio. Ve lo vedete sto ragazzino pieno di terrore che si risveglia urlando nella notte per gli incubi che lo prendono nel sonno? Eccolo lì grondante di sudore, tremante con gli occhi scarrozzati dai tic... E il padre uguale... ormai mangia solo servendosi delle mani... che non può manco toccare un coltello che subito si mette ad urlare come fulminato... e se ne sta di giorno al buio, in una grotta per il terrore di veder spuntare Dio da una nuvola, pronto a chiedergli un altro sacrificio.

Di certo, il primo uomo che bestemmiò Dio fu proprio Abramo. Andiamo, gliel'aveva fatto troppo grossa! E vogliamo aggiungere alla lista delle follie del creatore la storia di Giona, costretto a vivere per non so quanto tempo nella pancia di una balena? Manco fosse Pinocchio o Geppetto. Lui, uno dei suoi profeti più prestigiosi... costretto in quel ventre, in una marmellata di pesciame mal digerito... cullato dai rutti e poi vomitato su una spiaggia in mezzo a una colonia di granchi famelici che lo vanno massacrando. Ma a che scopo?

Sfogliando l'Antico Testamento abbiamo sempre più l'impressione che siano proposte storie e comportamenti che hanno dell'inverosimile, di una crudeltà e violenza sconvolgente.

Ad ogni modo, vi siete mai chiesti la ragione per cui ancora ai primi dell'Ottocento era assolutamente proibito tradurre e leggere in italiano o in qualsiasi altra lingua moderna la Bibbia? Per capirlo date un'occhiata a questo sacro testo, leggete i capitoli dove Dio incita il suo "popolo" a massacrare le comunità vicine (Evei, Amorrei, Cananei ecc) che professano altre fedi: "Distruggetele - urla - massacrate tutti i maschi e i loro figli appena nati, violentate le loro femmine!" (Ecco chi ha inventato la pulizia etnica!).

Ora potete ben capire lo shock creato da Gesù Cristo quando ha dichiarato con forza che eravamo tutti fratelli, indipendentemente dal colore della pelle, dalla razza e perfino dal credo religioso. Ma i guai del Redentore sono scoppiati quando ha cominciato a parlare di diritti legati alla dignità dell'individuo e soprattutto alla giusta mercede che i padroni dovrebbero ai loro servi con l'aggiunta del rispetto delle libertà sociali. Quando poi i discepoli di Cristo hanno deciso di seguire i dettami dei testi degli Apostoli che incitavano a porre tutto in comune, a predicare l'eguaglianza anche sul possesso dei beni, compresi quelli legati alla terra è scoppiato un vero cataclisma: persecuzioni e massacri di cristiani a volontà! Al circo si offrivano spettacoli orripilanti a prezzi stracciati dall'alba al tramonto. Questi massacri hanno avuto termine solo quando l'imperatore Costantino ha stabilito che la fede cristiana diventava religione di stato e i papi godevano della di lui protezione e potestà. Per carità, non abbiamo intenzione di proporvi qui una carrellata storica delle fortune, i disastri e i trionfi della Chiesa. Vogliamo solo sottolineare come nella storia delle fede cristiana convivono due anime.

Il nostro Santo Pontefice si ritrova quasi ogni giorno a incitare i cristiani e tutti gli altri popoli - non importa di che fede - perchè si giunga a fermarele guerre .Il Santo Padre si sgola a denunciare l'avidità delle grandi organizzazioni di potere sia economico che politico, si scaglia contro l'uso delle armi più micidiali. Ancora, il Pontefice di tutti i cristiani denuncia lo sfruttamento minorile nei paesi del Terzo Mondo, sfruttamento di cui però godono in massima parte le multinazionali dei paesi cosiddetti civili. Ogni giorno, dicevamo, il Papa non manca di levare la sua accorata voce avvertendo donne e uomini di questo mondo che l'atmosfera sta diventando sempre più irrespirabile, una camera a gas. Che rischiamo di sconvolgere ogni equilibrio geofisico del nostro pianeta con l'ozono che sfonda ogni parametro di guardia, i disastri ambientali che si susseguono senza sosta, il calore della terra che cresce a dismisura causando con lo sciogliersi dei ghiacci l'aumento del livello dei mari e, per contro, la desertificazione di immensi territori. Ma, come dice il Vangelo, "Vox in deserto cunclamavit". Una voce inascoltata urla nel deserto.
Com'è possibile?

Vediamo ogni giorno in televisione schiere di uomini politici di fede cattolica, ferventi cristiani, che si inchinano ai piedi del Pontefice, che gli baciano le mani e poi, davanti alle sue parole, vere suppliche disperate che richiedono solo un minimo di attenzione, eccoli tutti quanti quei fedeli, uomini di potere, voltargli le spalle con un moto di noia, quasi fossero quelle le parole di un fanatico mentecatto, anzi un rompiscatole menagramo. Potete davvero credere che tutta questa congrega abbia fede in Dio?

No, non credono ne in Dio nè nel suo aldilà e tantomeno al giorno della gloria e del giudizio finale. Se li osservate con attenzione vedrete spuntar sulle loro labbra, nell'atto in cui si inchinano in chiesa o infilano la mano nell'acquasantiera, un sorriso di sfottò incontenibile... manca poco che non esplodano in un gran pernacchio.

Dario Fo e Franca Rame