Da: Cosimo
Inviato: venerdì 5 gennaio 2001
Oggetto:Quesito su altri effetti dei proiettili all'uranio impoverito

Mi chiamo Cosimo e abito a Gallipoli in provincia di Lecce. A settembre a mia figlia Marta di 11 anni, sanissima fino a quella data, e' stata diagnosticata una lecemia mieloide acuta per la quale ancora oggi e' in terapia chemioterapica presso l'oncologia pediatrica dell'Ospedale (...) di Roma.

Poiche' una delle cause dello scatenarsi di questa grave forma di malattia potrebbe essere l' esposizione a radiazioni ionizzanti tipo quelle generate dall'uranio impoverito, mi chiedo se non possa esserci una relazione con la questione di cui si parla in questi giorni e mi spiego.

E' noto a tutti come durante le varie guerre nei Balcani degli anni scorsi, gli aerei Nato di ritorno dalle missioni trovandosi scarsi di carburante, scaricassero bombe e proiettili in mare (Adriatico, Ionio). Anche sulle spiagge di Gallipoli, in quel periodo, furono ritrovati vari ordigni di indubbia provenienza americana come documentato dai servizi giornalistici dell'epoca (personalmente ho assistito al recupero di uno di essi). Successivamente come ricordate ci furono delle operazioni di bonifica, peraltro assai blande nel Mare ionio, il cui scopo era quello di recuperare tutti gli ordigni in mare.

Il mio dubbio e' che tra gli ordigni finiti in mare ci fossero anche quelli all'uranio, che come e' plausibile pensare non tutti siano stati recuperati e che a distanza di qualche anno, sottoposti all'inevitabile corrosione marina stiano sprigionando l'effetto radioattivo col conseguente inquinamento dell'acqua e dell'aria del Salento (vedi anche la crescita esponenziale dei casi di tumore e leucemie dell'ultimo anno).

Vi sarei grato, vista la vostra competenza, se mi forniste informazioni in merito.

Grazie.

Cosimo.

e-Mail : Cosolid@tin.it



Commento: ma se non sappiamo neanche che fine hanno fatto le bombe gettate nel Garda, c'è il segreto. Mafioso.