Corriere dela Sera
21 gennaio
Un giornale tedesco rivela
Documento americano Proiettili all’uranio usati anche in Somalia
Le munizioni sotto accusa forse usate nella battaglia di Bakara il 4 ottobre 1993
http://www.corriere.it/edicola/index.jsp?path=TUTTI_GLI_ARTICOLI&doc=SOM

  Secondo il settimanale tedesco Der Spiegel , gli Stati Uniti hanno usato proiettili all'uranio impoverito già in Somalia. Il giornale cita un documento del Pentagono, datato ottobre 1993 e inviato al comando americano nel Corno d'Africa, con il quale si avvisava di tenere sotto controllo quei soldati che fossero rimasti esposti in misura massiccia all'uranio impoverito, chi, per esempio, avesse respirato polveri radioattive soffermandosi in mezzo al fumo di veicoli incendiati o nei depositi dove erano stoccate munizioni all'uranio. La rivista aggiunge che i comandanti alleati degli Usa nell'operazione Unosom non sapevano nulla dei pericoli connessi all'uso di questi proiettili, quindi non diedero alcuna disposizione particolare di sicurezza ai loro soldati. Anche l’Onu, e quindi il suo inviato speciale, Jonathan Howe, erano all’oscuro. Proprio nell'ottobre 1993 (nella notte tra il 3 e il 4), a Mogadiscio ci fu una furibonda battaglia tra americani e miliziani fedeli al generale Mohammed Farah Aidid. Furono ore terribili; un quartiere della capitale somala fu messo a ferro e fuoco. I ranger non catturarono Aidid e furono respinti. I somali riuscirono ad abbattere 2 elicotteri Cobra e a uccidere 17 americani. Il corpo di uno di questi fu oltraggiato, deturpato e trascinato tra lo scherno della gente per le strade del quartiere di Bakara, legato a una camionetta. In quell'occasione furono usati proiettili all'uranio? Non è da escludere. Nella battaglia di Bakara, furono impiegati i PCV-Bradeley, blindati dotati di cannoncini da 25 millimetri con i proiettili sotto accusa.

Certo nel Corno d'Africa non c'erano da sfondare armature rinforzate né da trapassare corazze blindate, però i somali avevano eretto robuste fortificazioni a difesa delle abitazioni dei loro capi «ribelli». Così, durante il mese di giugno dello stesso anno, bombardieri AC 130 avevano tirato i loro micidiali proiettili contro la casa e i depositi di materiale del generale Aidid, radendoli al suolo, e il 12 luglio gli elicotteri Cobra avevano attaccato con bombe e razzi una villa dove si stava tenendo una riunione dei notabili somali. L’intento era quello di uccidere Aidid.

Un documento del Pentagono non include gli elicotteri Cobra o i bombardieri AC 130 tra i mezzi dotati di armi all'uranio (non si può escludere che però gli stessi potessero eccezionalmente essere stati dotati di tali proiettili). Un'inchiesta, fatta allora dal Corriere della Sera e dal Times di Londra, permise però di appurare che gli americani usavano munizioni non consentite dalla convenzione di Ginevra e altri proiettili sulle cui caratteristiche - «Segrete» - il maggiore David Stockwell, portavoce del contingente statunitense, si rifiutò di fornire informazioni, trincerandosi dietro il classico «No comment».
malberizzi@rcs.it

Massimo A. Alberizzi



Commento: il Corriere riprende Der spiegel che riprende il nostro sito.