05.10.2000
Tumori dei bambini una cura italiana
Ma i ricercatori accusano: "Costretti a emigrare"
http://www.vaccinetwork.org/archivio/cancro/varie/2000/05.10.00.html

Nota: la Repubblica dimentica di dire che se ne sono andati perché un Barone voleva che attribuissero ad un suo parente il merito delle ricerche.

ROMA (e.d.) - Dall'Italia agli Stati Uniti per effettuare un'eccezionale scoperta. Due ricercatori hanno gettato le premesse per la cura di uno dei più tremendi tumori che colpiscono i bambini: il neuroblastoma. Gli autori della scoperta, Antonio Iavarone e Anna Lasorella, fino al '98 lavoravano in Italia, al Policlinico Gemelli di Roma. "Siamo stati costretti - accusano oggi - a fuggire negli Stati Uniti. Ci rendevano la vita impossibile". Iavarone e Lasorella, insieme a un' altra ricercatrice romana, Michela Noseda, sono stati accolti a braccia aperte dall'Albert Einstein College di New York, uno degli istituti più prestigiosi degli Stati Uniti.

L'equipe italiana trapiantata in America ha scoperto come arrestare l'innaturale proliferazione delle cellule nervose. Ne sono colpiti esclusivamente i bambini al di sotto dei dieci anni. Due su tre non sopravvivono. Lo studio è partito da una premessa: un gene regola la produzione della proteina Id2, che fa crescere le cellule nervose dei bambini. Un altro gene interviene al momento opportuno per bloccare questa crescita, producendo un'altra proteina, il retinoblastoma. Nei bambini malati questo regolatore naturale non entra in funzione, e si sviluppa il tumore.

Per questa malattia fino a ieri non esisteva terapia, se non l'intervento chirurgico. La scoperta di oggi, pubblicata con rilievo sulla rivista scientifica Nature, pone le premesse per una nuova forma di cura, molto più efficace. Per i bambini colpiti e per le loro famiglie è l' unica speranza.

Le ricerche sono state effettuate su topi privati artificialmente del gene che produce il retinoblastoma (i cosiddetti knocked out mice). Le loro cellule nervose crescevano senza freni e gli animali presto morivano. Iavarone e Lasorella si sono però accorti che una possibile cura esisteva: bastava disattivare il gene che produce l'Id2, la proteina che determina la crescita delle cellule nervose. Lo sviluppo delle cellule dei topi rallentava e si arrestava naturalmente.

Ai bambini sarà applicata - ma è ancora presto per dire quando - una terapia molecolare simile, con un semplice intervento sul Dna. "Ora - ha detto Iavarone - è possibile progettare farmaci mirati. Abbiamo sintetizzato già le prime sostanze e le stiamo testando in laboratorio. Ma per le prime applicazione cliniche occorre tempo".

La scoperta del meccanismo di proliferazione del neuroblastoma apre nuove porte nella ricerca anche per altri tipi di tumore. Un' eccessiva presenza della proteina Id2 è stata riscontrata anche nella neoplasia del pancreas. L'applicazione della nuova terapia ai bambini potrebbe essere solo il primo passo. Anna Lasorella è entusiasta: "Sono un'oncologa e sono abituata a curare i bambini in ospedale - ha dichiarato - ma sono convinta che la medicina non possa fare a meno della ricerca. E' l'humus indispensabile per ottenere nuovi farmaci o nuove forme di terapia contro il cancro".

(su "La Repubblica" del 05.10.2000)