Avvenire, 06 Gennaio 2001
I soldati transalpini invitati a non far figli
In Bosnia sono aumentati i malati di leucemia Allarme piombo in Francia
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Roma. La paura per l'uranio impoverito serpeggia in tutta Europa. E con essa aumentano, da parte delle autorità, i controlli sui soldati che hanno fatto la guerra nei Balcani. Ma i dati, in particolare quelli che provengono dalle terre dilaniate dal conflitto, vale a dire la Bosnia, la Serbia e il Kosovo, presentano contraddizioni vistose. Nella zona croato-musulmana della Bosnia è stato registrato un sensibile aumento dei casi di leucemia e di cancro. Anche se si precisa che, al momento, non è accertato che sia legato all'uso in guerra di bombe con uranio impoverito. Il ministro della Sanità della Federazione bosniaca croato-musulmana, Bozo Ljubic, ha reso noto che nel 1998 vi furono 152 casi di tumori su 100mila abitanti, mentre nel 1999 ve ne sono stati 230. Anche le notizie che arrivano dai Paesi europei sono contrastanti. In Germania, in Austria, in Turchia e in Romania non è stato riscontrato alcun caso sospetto tra i soldati che hanno partecipato alla guerra. Dall Francia invito alla prudenza: per il governo nulla prova che vi sia un legame tra le bombe americane e i 4 casi di leucemia riscontrati tra i soldati francesi. Ma proprio in Francia è scattato un altro allarme legato al piombo. A Mitrovica, nel Kosovo, dove sono di stanza i francesi, c'era (adesso è stata chiusa) una fabbrica che lavorava il piombo. Tutti i soldati vengono sottoposti a esami e sono stati invitati a non fare figli subito.