URANIO: ASSOCIAZIONI PROTESTANO DAVANTI ALTARE DELLA PATRIA

(ANSA) - ROMA, 3 FEB - Un centinaio di fotografie di soldati italiani morti per le conseguenze delle guerre esposte davanti il cancello dell'Altare della Patria e cartelloni con slogan contro la Nato: cosi' una cinquantina di manifestanti del coordinamento ''Aui'' (Abolire l'uranio impoverito) sta protestando in piazza Venezia a Roma contro l'uranio impoverito. Assieme ad aderenti all'Aui ci sono, tra gli altri, quelli del 'Comitato per la verita' su Davide Cervia', dell' 'Associazione nazionale italiana di assistenza alle vittime arruolate nelle Forzate armate della Repubblica italiana' e dei familiari delle vittime del Cermis.

''Portiamo una corona al milite ignaro'' e' lo slogan principale dell'Aui, una corona, spiegano, ''per i militari e i civili vittime dell'uranio, inviati nei Balcani senza alcuna protezione''; una corona ''anche per le popolazioni colpite, nell'immediato e per un tempo indefinito dagli effetti di armi che le convenzioni esistenti sono gia' sufficienti a bandire''. I manifestanti che volevano deporre una corona d'alloro davanti al sacello hanno dovuto metterla ai piedi della scalinata perche' il cancello restera' chiuso sino alle 14.

I manifestanti chiedono che ''i colpevoli paghino e siano allontanati dagli incarichi che ricoprono'' e ''misure per risarcire e assistere dal punto di vista sanitario i militari e i civili italiani e le popolazioni colpite''.

 Ricordando le guerre in Iraq (1991), in Somalia (1993), in Bosnia (1994-1995), in Jugoslavia (1999), i manifestanti affermano che l'utilizzo delle armi all'uranio configura un ''crimine contro l'umanita'. Altro che operazioni umanitarie, guerre chirurgiche, armi intelligenti. Hanno inaugurato invece la guerra nucleare di bassa intensita'. Bisogna impedire che possano continuare. Le morti per leucemia o affezioni simili di reduci dai Balcani - proseguono - hanno contribuito finalmente a squarciare la coltre del silenzio che ha circondato questi crimini per tanto tempo. Adesso non lasciamo sole le vittime.  Non lasciamo impuniti i responsabili. Ministri e vertici militari - concludono - sono stati colti in flagranti contraddizioni e ignorato a lungo quello che assolutamente non potevano e non dovevano ignorare. Hanno cambiato piu' volte versione, adattandola alle circostanze che via via emergevano. Hanno cercato e cercano di scaricare su altri le loro responsabilita' o di minimizzare i fatti''. (ANSA).

DR
 
03/02/2001 13:19