Comunicato ANA-VAFAF, 27 dicembre 2000

Associazione Nazionale Assistenza Vittime Arruolate nelle Forze Armate e Famiglie dei Caduti
Segretaria: Largo Michelangelo, 5 - 00034 Colleferro (Roma)
Concetta Conti

Programma di visite mediche per i reduci dalla Bosnia e Somalia. Modificazione urgente dello statuto sulle cause di servizio.

Il Ministro della Sanità dovrebbe promuovere un programma di test avvalendosi di appositi fondi stanziati tempestivamente dal Governo per eseguire test medici sul personale tornato dalla Bosnia e dalla Somalia e successivamente su quello tornato dal Kossovo, tenendo conto prioritariamente dei periodi più lontani per via dei tempi di incubazione necessari alla manifestazione delle cause di eventuali patologie.

Purtroppo in Italia non esistono strutture mediche idonee, tenuto conto della difficoltà nella determinazione del rapporto isotopico di uranio U 238 e U 235, specie nelle urine.

Recentemente (in settembre) un progetto per i test è stato presentato a Parigi dalla società Europea di medicina nucleare. Della idoneità dei test deve farsi garante lo stesso Ministro della Sanità. In gioco c'è una precisa responsabilità politico-giuridica che va ben oltre la semplice responsbilità tecnica quale può essere quella di un presidente di commissione. I protocolli che regoleranno le rilevazioni debbono essere chiariti senza margine di dubbio perché non si verifichino pasticci come quelli a cui abbiamo dovuto assistere recentemente.

Dall'estero si apprende che per i test si usano spettrometri TIMS con il multicollettore Finnigan MAT 262. Il problema di fondo è che la sensibilità degli apparati deve essere sufficiente, il che può accadere, e in questo caso i test perdono di significato. La commissione di inchiesta sui test deve naturalmente informarsi all'estero, soprattutto negli USA, per sapere quali sono gli strumenti e i metodi che possono dare sufficiente affidabilità, visto che in Italia non sono state fatte ad oggi esperienze sul campo. Le Commissioni Difesa di Camera e Senato debbono approvare al più presto modifiche alle disposizioni, completamente obsolete, che regolano cause di servizio ed equi indennizzi, nelle quali non sono comprese come il problema è ben conosciuto (da circa 10 anni), cioè dall'epoca della guerra del Golfo a cui pure hanno partecipato reparti italiani senza che allora esistessero disposizioni protettive, che del resto sono mancate anche in Somalia e Bosnia (e comunque anche in Kossovo fino al novembre 1999).

Falco Accame