Albo dei Giornalisti: anche da lì radiazioni (21 novembre)

Con notevole senso dell'autoironia, l'Albo dei Giornalisti ha radiato Feltri. Ovvero uno dei pochi editori che ha avuto il coraggio di denunciare fermamente le radiazioni dell'uranio impoverito ed i pedofili. Molti lettori si chiederanno: a cosa serve l'Albo dei Giornalisti? La domanda probabilmente è destinata a rimanere senza risposta. Difatti radiare uno che sta facendo vero giornalismo, coraggiosamente, anche a costo di scandalizzare i pedofili, è sicuramente un autogol. Ma forse da questo potrebbe nascere un fatto positivo: perché non creare un NUOVO albo dei giornalisti, uno vero, uno per quelli che le cose le scrivono invece di insabbiarle? Molto meglio che fare ricorso contro la radiazione, caro Feltri. Contro le radiazioni, servono a poco i ricorsi.

Ebbene, dovesse mai nascere, a questo nuovo Albo faremmo domanda di iscrizione (e prevediamo che la farebbero pure i colleghi come Brancatisano, Sani, Gumpel, la redazione intera di RAITRE-Report, e quanti altri ancora praticanti). L'altro, quello virtuale ma non per questo virtuoso, quello dei non-vedenti e non-scriventi, lasciamo che si estingua da solo nell'indifferenza generale (e speriamo che il suo tempo di dimezzamento sia inferioe a quello dell'U-238).



P.S: non conosco il nome dello stolido Albista che radiando Feltri mi ha dato l'insperata occasione per questo stupido gioco di parole, ma gliene sarò eternamente grato. Se l'Albo dei Giornalisti esistesse veramente, avrebbe denunciato almeno questo problema dei suoi iscritti: inviati nei territori contaminati senza aver prima ottenuto dal governo informazioni in merito ai pericoli delle radiazioni che avrebbero incontrato (Iraq, Somalia, Sudan, Balcani, etc.). Invece di aumentare le...radiazioni.